Max 20/27 Maggio 2023 2 min read
PREMESSA CONTRO GLI UNA CUM
Come noto alcuni tra gli UNA CUM Bergoglio Papa ammettono che Bergoglio sia manifestamente eretico, apostata ed anticristo. TUTTAVIA gli stessi UNA CUM affermano anche che, CIONONOSTANTE, Bergoglio resta papa validamente in carica!
Si tratta, come e’ facile comprendere, di uno degli assurdi logici degli UNA CUM (*) ma anche SOPRATTUTTO di un’eresia in se stessa [da parte dei medesimi UNA CUM!]. Cio’ in vista del comandamento di Cristo:
Dixit Iesus discípulis suis: Si dilígitis me, mandáta mea serváte – At that time, Jesus said to His disciples, If you love Me, keep My commandments. [Luc 12:35-40]
Occorre quindi porsi il problema di cosa prevedano al riguardo il Codice di Diritto Canonico ed eventuali Bolle papali/Costituzioni apostoliche preesistenti.
1 – LA BOLLA PAPALE DI PAOLO IV ESCLUDE DEFINITIVAMENTE L’ELEZIONE DI UN ERETICO
La possibilita’ di elezione al soglio papale di un eretico rimane definitivamente esclusa dalla Bolla Papale del 1559 di Papa Paolo IV, solennemente dichiarante che l’elezione di un eretico come Papa è nulla ed vuota.
BOLLA PAPALE DI Papa Paolo IV, Cum ex apostolatus officio, 15/02/1559:
“1. … Rimembrando anche che dove il pericolo è maggiore esso deve essere contrattaccato più pienamente e più diligentemente, Noi ci siamo preoccupati onde evitare che i falsi profeti e gli altri, anche se dotati di giurisdizione solamente secolare, ingannino letalmente le anime dei semplici, trascinando assieme a loro nella perdizione, distruzione e dannazione innumerevoli genti affidate alla loro cura e governo, che sia in materie spirituali o temporali; Noi ci siamo anche preoccupati onde evitare che incomba su di Noi la testimonianza dell’abominio della desolazione, dettata da Daniele il profeta, nel luogo santo. In luce di ciò, il Nostro desiderio è stato quello di adempiere il Nostro dovere pastorale, sintantoché, con l’aiuto di Dio, Noi ne siamo capaci, di modo da arrestare le volpi occupantisi della distruzione della vigna del Signore e da trattenere i lupi dal gregge, onde evitare che Noi pariamo degli stolti cani da guardia, incapaci di abbaiare, ed onde evitare che Noi periamo con il malvagio fattore e che siamo comparati con l’avido…
6. In aggiunta, mediante questa Nostra costituzione, da rimanere attiva in perpetuo, Noi mettiamo in atto, determiniamo, decretiamo e definiamo che semmai in qualunque tempo apparisse che alcun vescovo, anche se agente come arcivescovo, patriarca o primato, od alcun cardinale della suddetta Romana Chiesa o, come già menzionato, alcun legato od anche il Romano Pontefice, avanti la sua promozione od elevazione a cardinale o Romano Pontefice, abbia deviato dalla Fede Cattolica o sia caduto in eresia:
(I) la promozione od elevazione, anche ove essa fosse stata incontestata e tale mediante il consenso unanime di tutti i cardinali, sarebbe nulla, vuota ed senza valore;
(II) essa non potrebbe acquisire validità, né sarebbe possibile affermare che essa abbia, quindi, acquisito validità, tramite l’accettazione dell’ufficio, della consacrazione, della susseguente autorità, né tramite il possesso dell’amministrazione, né tramite l’intronamento putativo di un Romano Pontefice o venerazione od obbedienza ad esso accordata da tutti, né tramite l’intervallo di alcun periodo di tempo nel situazione antistante;
(III) essa non potrebbe essere considerata parzialmente legittima in modo alcuno…
(IV) coloro, dunque, promossi od elevati verrebbero privati automaticamente, e senza la necessità di alcuna ulteriore dichiarazione, di tutta la dignità, posizione, onore, titolo, autorità, ufficio e potere…
10. Nessuno affatto, pertanto, può infrangere questo documento di Nostra approvazione, re-introduzione, sanzione, statuto e derogazione di volontà e decreti o mediante irosa presunzione contraddirlo. Se alcuno, tuttavia, presumesse di ciò fare che egli sappia la verità per la quale egli è destinato ad incorrere nell’ira di Dio onnipotente e dei beati Apostoli Pietro e Paolo.
Avanzata in Roma a San Pietro nell’anno dell’Incarnazione del Signore 1559, 15 Febbraio, nel quarto anno del Nostro Pontificato.
2 – LA QUESTIONE DELLA DECADENZA AUTOMATICA
OCCORRE OSSERVARE che, nel caso di notoria apostasia, eresia o scisma, la decadenza dall’Ufficio di Romano Pontefice e’ automatica (1,2). Vedasi al riguardo in particolare (1) dove si afferma:
La vacanza della Sede Romana si ha in caso di cessazione dall’ufficio da parte del Romano Pontefice, che si verifica per quattro ragioni: 1) morte; 2) certa e perpetua pazzia o totale infermità mentale; 3) notoria apostasia, eresia o scisma; 4) rinuncia.
Esaminiamo in particolare il caso 3). Se il Romano Pontefice non esprimesse quello che già è contenuto nella Chiesa (Depositum Fidei) decadrebbe automaticamente. Infatti (1)
È il caso, ammesso in dottrina, della notoria apostasia, eresia e scisma, nella quale il Romano Pontefice potrebbe cadere, ma come «dottore privato», che non impegna l’assenso dei fedeli, perché, se così facesse, decadrebbe ipso iure dal suo ufficio.
Cio’ significa che, non appena uno di questi atti (apostasia, eresia e scisma,) venga compiuto da parte del Pontefice facente funzioni, quest’ultimo automaticamente decade dalla stessa funzione. Cio’ in esecuzione della promessa di Gesu’ Cristo
[Matteo 16:18]
E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.
La logica razionale (Principio di non Contraddizione) implica quindi che Bergoglio non puo’ essere papa!
3 – L’ATTESA DELLA (INEVITABILE) CACCIATA FINALE
Tuttavia la questione della cacciata di un papa eretico e apostata emerge quando costui rifiuti di dimettersi (o tenti di farsi rieleggere abusivamente (3,4)).
In questo caso qualunque esperto di diritto ecclesiastico potrebbe presentare le prove di apostasia, eresia o scisma sottoponendole al collegio dei Cardinali o semplicemente ad un Vescovo. In tal caso il Vescovo e il Collegio dei Cardinali sarebbero tenuti ad esaminare seriamente la questione.
Si tratta quindi di una possibilita’ reale che richiede l’iniziativa di almeno un vescovo coraggioso.
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