Dopo il commento indicato nella Parte #1 (1) continuamo la difesa di Papa Benedetto XVI.
Interessante al riguardo e’ la cronaca riportata nel libro di Julia Meloni “The St. Gallen Mafia, exposing the secret reformist group within the Church” (maggio 2021). Nel Capitolo 6 si parla della Mafia di San Gallo e del ruolo del fu card. C.M.Martini.
Costituita all’inizio degli anni 90 la Mafia di San Gallo era formata da un gruppo di cardinali di stretta osservanza massonica-modernista, tra i quali appunto C.M. Martini e il belga Godfried Danneels. Nel conclave del 2005 la Mafia di San Gallo aveva tentato (e ci era quasi riuscita) di far eleggere il proprio rappresentante favorito, l’argentino card. JM Bergoglio.
Dopo l’elezione di Benedetto XVI, almeno ufficialmente l’azione, e l’esistenza stessa, della Mafia di San Gallo, era sembrata, almeno ad alcuni commentatori specializzati, del tutto terminata. Ma non era affatto cosi’. Infatti un anno dopo, nell’aprile 2006 il card. Martini lancio’ un attacco che Sandro Magister defini’ “il primo attacco di opposizione in grande stile” a Benedetto XVI (2).
Si trattava di quello che Julia Meloni (3) chiama l’attacco dell’Anti-papa. In pratica era la riproposizione, in forma ridotta, da parte dello stesso Martini del suo programma massonico-modernista, gia’ enunciato nel 1999 di fronte al Giovanni Paolo II. E in cui aveva invocato addirittura l’indizione di un nuovo Concilio Vaticano (4).
La risposta di Benedetto XVI venne nell’estate successiva del 2006 con la convocazione del card. Martini a Castel Gandolfo per un colloquio privato. E fu sicuramente una severa critica al card. Martini da parte dello stesso Benedetto XVI (5)!
Benedetto XVI difendeva con grande forza il Depositum Fidei contro il rinnovato attacco della Mafia di San Gallo!
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