
Continuiamo la difesa di Benedetto XVI (2-7).
Famoso e’ il discorso fatto il cardinale Joseph Ratzinger contro il relativismo nella pastorale ecclesiale (cioe’ il relativismo che si manifesta nella vita pratica della Chiesa). E lo fece il 18 aprile 2005 durante l’omelia nella Missa pro eligendo Romano Pontifice (1). Infatti, basandosi sul brano di Ef 4,11-16, fece notare che
«avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi trasportare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni».
LE RAGIONI DEL CARD. RATZINGER
Per comprendere la natura fondamentale di queste affermazioni, occorre naturalmente chiedersi che cosa intendesse precisamente il cardinale Ratzinger con «relativismo» e come, successivamente – una volta eletto papa – Benedetto XVI abbia sviluppato la sua opera pastorale, tenendo conto di ciò che egli stesso aveva descritto come una «immaturità della fede».
Nella sua omelia Ratzinger chiarisce quale sia il punto cruciale per la Chiesa. Perché, a fronte del relativismo,
«noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. È lui la misura del vero umanesimo. “Adulta” non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. È quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità. Questa fede adulta dobbiamo maturare, a questa fede dobbiamo guidare il gregge di Cristo. Ed è questa fede – solo la fede – che crea unità e si realizza nella carità».
Quindi Ratzinger mette così insieme gli elementi che costituiscono una base solida di fronte alla minaccia del relativismo: una «fede adulta» che si esprime nella carità; una «carità» radicata nella fede e che si alimenta con l’«amicizia con Cristo»; e, a partire da questa amicizia, la fede matura è capace di «discernere» «tra vero e falso» e «crea unità».
Il fluttuare delle ideologie tipico del Modernismo, cioe’ quello cui ci riferiamo qui come relativismo, si fonda, invece, sull’amore di se stessi e sul velleitarismo delle proprie idee.
Citando san Paolo, Ratzinger continua affermando che, al contrario, «la verità nella carità [è la] formula fondamentale dell’esistenza cristiana». Per questo sottolinea la necessità di fondare la vita cristiana su un rapporto autentico con Cristo, perché «in Cristo, coincidono verità e carità. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe cieca; la verità senza carità sarebbe come “un cembalo che tintinna” (1 Cor 13,1)».
È Cristo il centro della vita della Chiesa e del sentire della Chiesa. Nessuna corrente ideologica o dottrinale, nessuna appartenenza può occupare questo posto che appartiene solo a Cristo.
È nel Figlio di Dio e nella familiarità con lui che si trova il luogo del discernimento tra il vero e il falso, finalizzato alla costruzione della carità nell’unità. Ogni altro criterio è «relativista», il che indica in questo caso qualsiasi idea che vada contro Cristo e contro la logica di Cristo, il quale desiderava che tutti fossero una cosa sola, e lo fossero nell’amore (cfr Gv 17,21; 13,35 ecc.).
L’ACCUSA IMMOTIVATA E INESISTENTE DI MODERNISMO CONTRO RATZINGER
Emerge quindi con chiarezza il contrasto di idee e di ideali tra Ratzinger-Benedetto XVI non solo con la filosofia anticristica e anticattolica di Bergoglio – basata sull’agenda modernista della Mafia di San Gallo – ma anche con la filosofia distruttiva degli UNA CUM che lo sostengono, riconoscendo Bergoglio come vero papa, anche se eretico ed apostata. Cio’ che implica, il ritenere – da parte di questi ultimi – che anche tutti i papi post-Concilio Vaticano II siano fondamentalmente anch’essi eretici (concezione analoga al cosiddetto sedevacantismo). Ne consegue pertanto l’immediata refutazione dell’accusa di modernismo mossagli – guarda caso – proprio dagli UNA CUM che sostengono Bergoglio! E’ infatti proprio Ratzinger-Benedetto XVI il vero e unico difensore della verita’ del DEPOSITUM FIDEI contro il tentativo del modernismo di abbatterlo!
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