Sto leggendo un articolo di oggi 31 marzo 2022 di Andrea Cionci (1). Si tratta di uno sforzo assolutamente apprezzabile. Anche se dal punto di vista di un laico, come del resto il nostro, e quindi basato sulla ragione (e il buon senso), piuttosto che su argomentazioni esclusivamente teologiche.
Si tratta del tentativo di costruire un’analisi sommaria di Bergoglio, del suo ruolo e della sua attivita’ al vertice del Vaticano dal 13 marzo 2013. Ovvero a partire dalla data della sua (invalida) elezione dal parte del Conclave dei cardinali. Conclave convocato a seguito della famosa (e invalida) Declaratio di Benedetto XVI (11 febbraio 2013), in cui quest’ultimo dichiarava le sue dimissioni postdatate, ovvero a partire dalle ore 20 del 28 febbraio dello stesso mese. Declaratio in cui, in base (2,3) alla suprema autorita’ conferitagli dal Codice Canonico CAN. 331 ( del Dicembre 1983), dichiarava di avocare a se il Munus Petrinus, rinunciando al solo Ministerium. Ovvero secondo l’interpretazione di Don Stefano Violi (2), conservando la parte orandi e patendi dello stesso Munus, e rinunciando al solo Officium, quindi il solo esercizio pratico e pubblico del Munus.
Se ne deduce, quindi, che la Declaratio non permette di attuare le condizioni per realizzare la successione papale, ovvero la piena e libera cessione del Munus Petrinus, non soltanto l’Officium, ovvero il titolo del suo esercizio!
Cio significa quindi che la Declaratio, anche se formalmente corretta in base al suddetto articolo canonico, e’ necessariamente invalida come rinuncia al papato. Cio’ implica l’invalidita’
1) del conclave del 13 marzo 2013
2) dell’elezione di JM Bergoglio.
Si tratta quindi, per quanto riguarda JM Bergoglio, di un papa illegittimo dal punto di vista canonico (dovrebbe infatti possedere il Munus Petrinus per intero), e quindi un non-papa, o come si dice usualmente, un anti-papa.
Di per se questo fatto implica che tutti i documenti pubblicati e tutti gli atti compiuti da lui come papa, incluse le nomine o dimissioni (nonche’ le numerose scomuniche comminate ai suoi critici, specialmente sacerdoti e religiosi) di cariche ecclesiastiche, siano necessariamente invalide.
Altra questione riguarda il giudizio morale sul comportamento di Bergoglio. Che e’ palesemente non-cristiano e non-cattolico ed anzi, secondo Cionci,
“che attinge a neoluteranesimo, neoarianesimo, neopaganesimo, psicanalisi, esoterismo, modernismo, ecologismo ateo, sincretismo, gnosi, apocatastasi (misericordismo) Una concezione spirituale molto apprezzata dalla anticristiana massoneria, tanto che Francesco ha ricevuto una 70ina di lettere di apprezzamento da logge di tutto il mondo QUI.”
C’e’ poi, ed e’ gravissima, la questione dei Peccati che gridano vendetta al Cielo. Ovvero della negazione da parte di Bergoglio dei “Quattro peccati che gridano vendetta al Cielo”, che sono appunto: “Omicidio volontario; Peccato impuro contro natura; Oppressione dei poveri; Defraudare la giusta mercede a chi lavora”.
Cionci al riguardo afferma:
“Carta canta, e in sostanza Bergoglio ha detto che è personalmente favorevole alla legalizzazione di uno di questi quattro peccati ritenuti gravissimi per la loro “manifesta iniquità”. Un’assurda incoerenza: è come se il presidente dell’associazione dei vegani, la domenica partecipasse alle battute al cinghiale, perché “personalmente favorevole alla caccia”. Inoltre, può essere papa, secondo voi, uno che ha intronizzato l’idolo pagano Pachamama, cui si fanno sacrifici animali (e una volta, pare, umani) e ha fatto adorare da religiosi, davanti ai suoi occhi, nei giardini vaticani, oltre alla Madre terra andina, anche un Priapo di legno, cioè un idolo con il fallo eretto?”
E prosegue:
“Ora, non c’entra l’essere favorevoli, o meno, a Pachamame, unioni civili, Priapi e via discorrendo, per quanto ci riguarda potete adorare chi volete, anche Manitù, ma qui c’è un discorso di correttezza di base, generica e oggettiva. Se uno elabora il Bergogliesimo, una nuova religione eco-amazzonica, gay friendly, mondialista, misericordista, esotericheggiante, filo massonica, è liberissimo di fondare una propria chiesa. Si rimbocca le maniche e parte dall’inizio: Signori, questa è la mia religione, chi vuole mi segua”.
E conclude (sempre Cionci):
“Allora, quello di cui vogliamo informarvi, è una spiacevolissima, ma doverosa “red pill”: colui che ritenete il “papa buono e misericordioso” non è papa legalmente, pertanto NON HA L’INVESTITURA DIVINA, non ha il munus (lo mantiene Benedetto XVI), quindi NON È ASSISTITO DALLO SPIRITO SANTO, non è affatto infallibile in materia di fede, ma, come si è visto, non è cattolico e, anzi, sta cambiando le regole fornite da Cristo, mutando geneticamente il Cattolicesimo, in modo sottile, lento e progressivo, celato da una colata di melassa buonista che ipnotizza le masse ormai dimentiche delle basi del Cattolicesimo.”
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(1) Andrea Cionci, Bergoglio e il Bergogliesimo. No Munus, no Spirito Santo. Non esiste il papa Francesco: a chi state affidando l’anima?, https://www.romait.it/bergoglio-e-il-bergogliesimo-no-munus-no-spirito-santo-non-esiste-il-papa-francesco-a-chi-state-affidando-lanima.html?fbclid=IwAR3BJEgEZUZFci5IlB9-EBIHZs3twA5rXrq8eE1AZIMKHC-kCvGYEy-0dGg
(2) PARTE #1 – ANALISI DEL PRIMO ARTICOLO SULLA QUESTIONE DELLA DECLARATIO DI BENEDETTO XVI, Max Tex, https://www.revelationvirgo.org/2022/02/11/ecco-il-primo-articolo-del-18-febbraio-2013-sulla-questione-delle-mancate-dimissioni-dal-munus-da-parte-di-benedetto-xvi/
(3) PARTE #2 – ANALISI DEL PRIMO ARTICOLO SULLA QUESTIONE DELLA DECLARATIO DI BENEDETTO XVI, https://www.revelationvirgo.org/2022/02/13/parte-2-analisi-del-primo-articolo-del-18-febbraio-2013-sulla-questione-della-declaratio-di-benedetto-xvi/