
La Theotókos di Vladimir, nella Galleria Tret’jakov di Mosca, considerata protettrice della Russia.
San Luca evangelista (Antiochia, Siria, 9 d.C. circa, Tebe, Beozia, 93 d.C. circa), autore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli era medico e pittore. Nell’Apocalisse di San Giovanni e’ simboleggiato come il toro.

Le 4 bestie dell’Apocalisse: uomo (Matteo), leone (Marco), toro (Luca), aquila (Giovanni).
Secondo una tradizione attestata già dal 530, Luca ha dipinto immagini di Cristo, degli apostoli e in particolare Maria, la Madre di Gesù. Quest’ultimo riferimento si spiegherebbe i numerosi riferimenti del terzo vangelo a Maria. Quindi San Luca sarebbe, oltre al resto, il primo iconografo di Gesu’, della sacra famiglia e degli apostoli.
La più antica attestazione della leggenda è il Trattato sulle sante immagini di Andrea di Creta (VIII secolo), in cui l’autore si dichiara certo dell’accuratezza massima dei ritratti lucani, al contrario di quanto accade con le fisionomie riportate da Giuseppe Flavio nel Testimonium Flavianum.
Risulta interessante la testimonianza di Simeone Metafraste (950–1022), che nel suo Menologio (raccolta di vite di santi ordinate secondo il calendario liturgico), oltre ad attribuire a Luca raffinati studi in Ellade ed Egitto, sottolineava come l’evangelista, per le sue opere, si era avvalso di “cera e colori” (la cosiddetta pittura ad encausto, la più diffusa in età antica e in epoca proto-bizantina, prima di essere sostituita dai più versatili colori a tempera), con ciò dimostrando un’insospettabile consapevolezza (almeno per un agiografo) delle trasformazioni della pratica artistica. Ciò fa sospettare che egli conoscesse qualche antico dipinto del genere sopravvissuto all’iconoclastia.
Elenco di icone mariane attribuite a Luca
Israele
- Madonna Nera nella Cappella di San Marco (della Chiesa ortodossa siriaca), a Gerusalemme.[2]
Italia
- La Madonna Costantinopolitana che si trova nella Basilica di santa Giustina a Padova, gelosamente custodita perché molto rovinata. Si racconta che il prete Urio, custode della basilica dei Dodici Apostoli di Costantinopoli, tra l’VIII e il IX secolo l’avrebbe portata a Padova, a santa Giustina, insieme al corpo di Luca e alle reliquie di san Mattia per sottrarli alla furia iconoclasta.
- Un’antica immagine della Vergine, detta Salus populi romani, conservata nella Cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma, nel transetto a sinistra dell’Altar maggiore. L’icona della Madonna è collocata sull’altare in una cornice di angeli che la recano in gloria, splendendo sul fondo turchino di un cielo di lapislazzuli. Le lettere greche che campeggiano ai lati della Vergine sono, di nuovo, l’abbreviazione del suo titolo di Madre di Dio, affermazione rovesciata e identica della divinità di Gesù.
- Madonna di San Luca conservata nell’eponimo santuario, a Bologna; icona bizantina del X-XI secolo, ridipinta nel XIII.
- Madonna d’Aracoeli, nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli sul Campidoglio (Roma); datata al VI-XI secolo.
- Icona conservata nella Basilica di Santa Maria in Cosmedin (Roma).
- Icona conservata in Basilica di Santa Maria del Popolo (Roma).
- Madonna del Popolo, conservata nella Basilica di San Barnaba.
- Madonna di Lidda (l’odierna Lod in Israele), nel monastero di “Santa Maria del Rosario e della Febbre” a Monte Mario (Roma); collocata anticamente nella chiesa di Santa Maria in Tempulo, poi sino al 1930 nella chiesa dei SS. Domenico e Sisto.
- Santa Maria di Farfa, nell’abbazia di Farfa; sarebbe stata portata in Italia da san Tommaso di Morienna nel VII secolo; ridotta in frammenti.
- Santa Maria di Costantinopoli, nella Basilica di San Nicola di Bari.
- la Madonna Nera di Capo Colonna di Crotone; venerata nella cattedrale locale, ve n’è una copia nel santuario di Capocolonna.
- “Santissima Icone” nella cappella omonima del Duomo di Spoleto (Perugia); la leggenda vuole che questa immagine fu sottratta alla furia degli iconoclasti a Costantinopoli e donata alla città di Spoleto da Federico Barbarossa nel 1185 in segno di pace.
- Maria SS. delle Vittorie nel duomo di Piazza Armerina (EN); è un vessillo di seta dipinto, dono del papa Niccolò II.
- Madonna della Civita, nell’omonimo santuario di Itri.
- Maria SS. di Montevergine nell’omonimo Santuario di Montevergine (AV).
- S. Maria di S. Luca di Valenzano (Ba) è un dipinto della Madonna col bambino. Antiche fonti vogliono che sia stata portata da Valentiniano d’Antiochia che scappa da Bari in seguito ad una invasione saracena e si rifugia nell’entroterra, dove possiede una abitazione fortificata, portando con sé una icona della Madonna dipinta per mano dello stesso evangelista S. Luca, suo conterraneo, che ripone in una chiesetta del luogo, dando inizio al culto della Madonna di S. Luca e allo sviluppo di un insediamento abitativo che avrebbe preso il nome di Valenzano[3].
- Madonna dipinta da S.Luca nella Cattedrale di Palermo (PA). Secondo le fonti, il dipinto fu commissionato a San Luca da Santa Tecla, discepola di San Paolo Apostolo. Fu portata a Palermo da S. Angelo Carmelitano. Il dipinto fu donato a S.Angelo da Atanasio Chiaramonte, patriarca di Alessandria d’Egitto e fu trasferito, una volta giunto in Italia, nella città d’origine dei Chiaramonte per volere di Federico Chiaramonte, fratello dell’arcivescovo. [4]
Polonia
- Icona della Vergine di Częstochowa, nell’omonimo santuario.
Russia
- La Theotókos di Vladimir, nella Galleria Tret’jakov di Mosca, considerata protettrice della Russia.