
La tesi croata e’ che il nome Spalato derivi dalla ginestra spinosa (split in croato), arbusto molto comune nella regione.
Tuttavia occorre notare che il nome della citta’ nel Medioevo diventò, in latino volgare, Aspalathum, Spalathum, Spalatrum e infine Spalatro. Quest’ultimo era il nome in lingua dalmatica, denominazione che è arrivata fino a fine Ottocento, quando questo idioma si è completamente estinto.
Una giustificazione forse piu’ seria e’ che lo stesso arbusto in greco antico era denominato Aspálathos (Aσπάλαθος) oppure Spálathos (Σπάλαθος). La questione e’ se questo nome fosse poi effettivamente stato dato alla citta’ dai greci. Tesi che sembra smentita dall’imperatore bizantino Costantino VII Porfirogenito (v.sotto).
In realta’ Spalato e’ una incredibile memoria storica dell’impero romano, che si trova nell’antica Provincia Romana della Dalmatia. Infatti, Spalato e’ – storicamente – l’arcinota sede del gigantesco Palatium dell’imperatore romano Diocleziano (che curiosamente i croati sembrano ignorare sia storicamente che puramente a fini turistico-culturali).
Comunque per la storia, e’ noto che l’invasione degli Avari (le prime tribu’ slave) porto’ nel VI secolo d.C. alla distruzione della capitale della provincia della Dalmatia romana, Salona.

La questione e’ quindi se il nome Spalato non derivi dalla giustapposizione di una s davanti al nome Palatium. In realta’ lo stesso Palatium occupa buona parte della Spalato antica e quindi coincide anche geograficamente con il Palatium.
Questa e’ infatti l’etimologia tradizionalmente attribuita al nome della città, legata quindi al latino palatium, ovvero “palazzo”, con un chiaro riferimento al Palazzo di Diocleziano, i cui resti si trovano a Spàlato. Le mura coincidono con il nucleo originario del centro storico della città.
Era una fortezza possente e minacciosa vista dall’esterno, ma un palazzo estivo lussuoso e confortevole all’interno. Il Palazzo di Diocleziano al giorno d’oggi è uno tra i più grandi, importanti e meglio conservati monumenti dell’Antica Roma. Dopo la morte di Diocleziano nel 316, il palazzo continuò a fungere da rifugio per i suoi discendenti.
L’attuale Cattedrale di Spàlato, originariamente mausoleo dell’imperatore Diocleziano, faceva parte del Palazzo di Diocleziano, e come tale, è un fantastico retaggio dell’eta’ imperiale romana.
