DALL’OMELIA DI DON ENRICO RONCAGLIA (*)
Dan 3:25, 34-45
In quei giorni Azaria pregò il Signore: «Signore Dio nostro, deh! non ci abbandonare per sempre, te ne scongiuriamo per amor del tuo nome, non distruggere la tua Alleanza; non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo tuo amico, di Isacco tuo servo, di Israele tuo santo, ai quali parlasti, promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come l’arena che è sulla spiaggia del mare. Ed ora invece, o Signore, noi siam divenuti più piccoli di qualunque altra nazione, ora siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati.
Luc 7:36-50
In quel tempo uno dei Farisei lo pregò di andare a desinare da lui. Ed entrato in casa del Fariseo, si mise a tavola. Ed ecco una donna, che era peccatrice in quella città, appena seppe che egli era a mangiare in casa del Fariseo, portò un alabastro pieno di profumo; e stando ai piedi di lui, con le lacrime incominciò a bagnarne i piedi, e coi capelli del suo capo li asciugava, li baciava e li ungeva di unguento.
La preghiera di Azaria (nome babilonese di Daniele) e’ molto attuale. Il popolo di Israele e’ ridotto in miseria, con pochi membri, senza un tempio, senza sacerdoti ne un capo. Tutto cio’ e’ successo a causa dei peccati commessi. Anche oggi viviamo gli stessi eventi, di cui portiamo noi stessi la responsabilita’. Percio’ dobbiamo chiedere prima di tutto perdono dei nostri peccati!
Anche nel Vangelo la vicenda descritta e’ simile. Una donna peccatrice, lava con le sue lacrime e profuma i piedi di Gesu’, asciugandoli con i suoi capelli in segno di pentimento. Quello che veramente conta e’ pentirsi e chiedere perdono! Non abbiamo tempo di criticare e giudicare gli altri.
Cerchiamo dunque innanzitutto il nostro perdono davanti a Dio!
Sia lodato Gesu’ Cristo! Sempre sia lodato!
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(*) Questo commento e’ scritto in tempo reale durante l’omelia. Mi scuso per l’eventuale misinterpretazione delle parole di Don Enrico.
FROM THE HOMILY BY DON ENRICO RONCAGLIA (**)
Dan 3:25, 34-45 In those days Azariah prayed to the Lord: «Lord our God, deh! do not forsake us forever, we beseech you for your name’s sake, do not destroy your Covenant; do not withdraw your mercy from us, for the sake of your friend Abraham, of your servant Isaac, of your holy Israel, to whom you spoke, promising to multiply their stock like the stars of heaven, like the arena that is on the beach of sea. And now instead, O Lord, we have become smaller than any other nation, now we are humbled all over the earth because of our sins.
Luke 7: 36-50 At that time one of the Pharisees asked him to go and dine with him. And going into the Pharisee’s house, he sat down to table. And behold a woman, who was a sinner in that city, as soon as she knew that he was eating in the Pharisee’s house, she brought an alabaster full of perfume; and standing at his feet, with tears she began to wet his feet, and with the hair of her head she dried them, kissed them and anointed them with ointment.
The prayer of Azaria (the Babylonian name of Daniel) is very current. The people of Israel are reduced to poverty, with few members, without a temple, without priests in their heads. All of this happened because of the sins committed.
Even today we are experiencing the same events, for which we bear the responsibility ourselves. Therefore we must first of all ask for forgiveness of our sins!
Also in the Gospel the story described is similar.
A sinful woman washes with her tears and perfumes her feet, drying them with her hair as a sign of repentance.
What really matters is repenting and asking for forgiveness. We don’t have time to criticize and judge others.
So let us first of all seek our forgiveness before God!
Praised be Jesus Christ. Always be praised!
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(*) This comment is written in real time during the homily. I apologize for any misinterpretation of Don Enrico’s words
