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Ci troviamo di fronte ad una attacco militare, lungamente studiato e preparato, all’Ucraina. Secondo alcuni si tratterebbe dell’inizio di un conflitto pan-europeo o addirittura di un conflitto globale. Tralasciando qui le possibili interpretazioni provvidenziali e religiose (1), si tratta di analizzare il discorso di Putin del 24 febbraio (2).
Esaminiamone brevemente (e criticamente) alcuni tra i punti principali.
#1 – La prima affermazione di Putin
Riguarda il panorama storico degli ultimi trent’anni in Europa. Sostiene che:
a) “negli ultimi trent’anni abbiamo pazientemente cercato di raggiungere un accordo con i principali paesi della NATO sui principi di una sicurezza uguale e indivisibile in Europa.”
b) “In risposta alle nostre proposte, abbiamo invariabilmente affrontato o cinici inganni e bugie o tentativi di pressioni e ricatti, mentre l’alleanza del Nord Atlantico ha continuato ad espandersi nonostante le nostre proteste e preoccupazioni.“
Commento #1
Riguardo al punto a) vale osservare che l’Unione Sovietica si e’ disgregata da sola negli anni 1990-1991, senza intervento alcuno da parte della NATO (2). Riguardo al punto b), occorre prendere atto che vi sono stati numerosi onesti tentativi da parte della NATO per addivenire ad accordi di mutuo interesse con la Russia. Da ricordare al riguardo il primo governo Berlusconi che invito’ il governo russo al primo G8 del 1994.
TUTTAVIA Putin omette questioni essenziali. Tra queste:
1) le ragioni economiche, tecnologiche e sociali del crollo dell’URSS
2) il fallimento storico del programma del comunismo e il crollo della struttura dello stato ateo e anticristico
3) la forza crescente e inarrestabile del mercato e della democrazia nei ex paesi del patto di Varsavia e dell’ex Unione Sovietica
#2 – La seconda affermazione di Putin,
Constata che:
a) Il crollo dell’Unione Sovietica ha portato ad una ridefinizione delle norme di diritto internazionale – e le più importanti di esse, le norme fondamentali che furono adottate dopo la Seconda Guerra Mondiale e ne formarono in gran parte l’esito – in un modo stabilito esclusivamente da parte coloro che si sono dichiarati vincitori della Guerra Fredda.
b) Naturalmente, la pratica, le relazioni internazionali e le regole che le disciplinavano dovevano tenere conto dei cambiamenti avvenuti nel mondo e negli equilibri di forze. Tuttavia, ciò avrebbe dovuto essere fatto in modo serio, tranquillo, paziente e con il dovuto rispetto e riconoscimento degli interessi di tutti gli stati, e con la responsabilità di tutti.
Commento #2
Riguardo al punto a) non c’e’ alcun dubbio che il crollo spontaneo dell’Unione Sovietica abbia dato luogo a una completa ridefinizione dei rapporti internazionali. Cio’ riguarda tutti i paesi dell’ex patto di Varsavia ed ex Unione Sovietica. Infatti tutti, nessuno escluso, hanno affrontato una completa riorganizzazione sociale, economica, culturale e religiosa. Riguardo al punto b), non c’e’ dubbio che sia venuto a lungo a mancare il ruolo di leadership della Russia, precedentemente capofila dell’ex URSS.
TUTTAVIA Putin omette questioni essenziali. Tra queste:
1) lo status internazionale precedente al crollo dell’URSS (1990-1991) era basato sul Patto di Yalta (F.D. Roosevelt, W. Churchill e I. Stalin, 4 feb 1945 – 11 feb 1945) che stabiliva un rapporto di sudditanza all’URSS da parte dei paesi dell’ex-Patto di Varsavia. Questo patto e’ completamente superato dalla storia e sarebbe vano, oltreche’ sorgente di conflitti inesauribili,tentare di ripristinarlo.
2) i motivi sociali, economici e storici del fallimento del Patto di Yalta. Occorre infatti rilevare che lo status dei paesi ex URSS e ex-Patto di Varsavia, difficilmente poteva sopravvivere agli eventi successivi alla caduta del muro di Berlino, l’implosione democratica dell’URSS e la sua finale disgregazione istituzionale spontanea.
#3 – La terza affermazione di Putin
Putin illustra sinteticamente gli eventi successivi al crollo/sparizione dell’URSS. Gli Stati Uniti, negli anni immediatamente successivi, sono emersi inevitabilmente come unico stato-leader mondiale. Tuttavia, nel complesso, sembra che quasi ovunque, in molte regioni del mondo dove gli Stati Uniti hanno introdotto la propria legge e ordine, ciò abbia creato ferite sanguinanti e non rimarginate, nonchè la maledizione del terrorismo internazionale e dell’estremismo.
Gli eventi di riferimento:
EVENTO #1) l’operazione militare Allied Force (24 marzo – 10 giugno 1999) è stata la campagna di attacchi aerei portata avanti dalla NATO per oltre due mesi contro la Repubblica Federale di Jugoslavia di Slobodan Milošević, senza l’approvazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
EVENTO #2) Prima guerra del Golfo (2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991)
EVENTO #3) La guerra d’Iraq (o seconda guerra del Golfo) è stato un conflitto bellico iniziato il 20 marzo 2003 con l’invasione dell’Iraq da parte di una coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti d’America, e terminato il 18 dicembre 2011 col passaggio definitivo di tutti i poteri alle autorità irachene insediate dall’esercito americano su delega governativa statunitense. L’obiettivo principale dell’invasione era la deposizione di Saddam Hussein, già da tempo visto con ostilità dagli Stati Uniti per vari motivi: timori (poi rivelatisi infondati e addirittura falsi) su un suo ipotetico tentativo di dotarsi di armi di distruzione di massa, il suo presunto appoggio al terrorismo islamista, il volersi appropriare delle ricchezze petrolifere e l’oppressione dei cittadini iracheni da parte di una dittatura sanguinaria.
EVENTO #4) La prima guerra civile in Libia (Data: 15 feb 2011 – 23 ott 2011) ha avuto luogo tra il febbraio e l’ottobre del 2011 e ha visto opposte le forze lealiste di Muʿammar Gheddafi e quelle dei rivoltosi, riunite nel Consiglio nazionale di transizione. Causa: Malcontento popolare, desiderio di rinnovamento politico Esito: Rovesciamento del governo di Mu’ammar Gheddafi, vittoria totale del Consiglio nazionale transitorio e delle forze NATO.
EVENTO #5) La guerra civile in Siria (Data di inizio 2011 – in corso). La guerra civile siriana, detta anche rivoluzione siriana o crisi siriana, ha avuto inizio nel 2011 in Siria vedendo contrapposti una coalizione eterogenea di milizie armate definite ribelli dalla stampa occidentale e le forze governative supportanti il governo di Bashar al-Assad.
Commento #3
Non c’e’ dubbio che i numerosi eventi bellici #1-#5 rappresentino eventi storici cruciali di cui gli Stati Uniti e la NATO hanno avuto un ruolo chiave e non sempre risolutivo.
TUTTAVIA Putin omette questioni essenziali.
Tra queste che le cause scatenanti i conflitti sopracitati siano del tutto estranei agli Stati Uniti e alla Nato. Infatti questi sono dovuti all’insorgenza di:
1) movimenti terroristici islamico-palestinesi (Mov. di Liberazione della Palestina, Hamas), specialmente dopo il conflitto Israelo-arabo del 1967.
2) movimenti terroristici sunniti e filo-iraniani sorti dopo la rivoluzione Komeinista del 1980 in Iran.
3) movimenti terroristici wahabiti dei Fratelli Musulmani, Al–Qaeda e l’ISIS.
#4 – La quarta affermazione di Putin
Putin illustra le ragioni dell’intervento militare in Ucraina:
a) In tale contesto, ai sensi dell’articolo 51 (Capitolo VII) della Carta delle Nazioni Unite, con l’autorizzazione del Consiglio della Federazione russa, e in esecuzione dei trattati di amicizia e assistenza reciproca con la Repubblica popolare di Donetsk e la Repubblica popolare di Lugansk, ratificati dall’Assemblea federale il 22 febbraio, ho deciso di effettuare un’operazione militare speciale.
b) Lo scopo di questa operazione è proteggere le persone che, ormai da otto anni, stanno affrontando l’umiliazione e il genocidio perpetrati dal regime di Kiev. A tal fine, cercheremo di smilitarizzare e denazificare l’Ucraina, nonché di processare coloro che hanno perpetrato numerosi crimini sanguinosi contro i civili, compresi i cittadini della Federazione Russa.
c) Non è nostro piano occupare il territorio ucraino. Non intendiamo imporre nulla a nessuno con la forza. Allo stesso tempo, abbiamo sentito un numero crescente di affermazioni provenienti dall’Occidente secondo cui non è più necessario attenersi ai documenti che espongono gli esiti della seconda guerra mondiale, come firmati dal regime totalitario sovietico. Come possiamo rispondere a questo?
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Commento #4
Si tratta di affermazioni importanti ma non credibili.
INFATTI Putin omette questioni essenziali.
1) Non c’e’ dubbio la sequenza di eventi a), b) e c) rappresenti una gravissima violazione dello status di nazioni indipendenti e dei trattati internazionali vigenti.
2) la dichiarazione di intenti c) non e’ affatto credibile. Anche a causa delle successive dichiarazioni dello stesso Putin che ha dichiarato “nazi” l’attuale dirigenza dell’Ucraina e di cui ha chiesto la “decapitazione”.
3) Quello che e’ evidente il tentativo di imporre con la forza militare soluzioni di interesse per il solo Putin e la sua ristretta compagine governativa. I presupposti giuridici, legali e perfino razionali, degli eventi a), b) e c) restano peraltro oscuri. Sono forse legati all’ambizione da parte di Putin di restaurare l’impero ex URSS, o di ridare vita ad una sorta di nuovo Patto di Yalta?
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