Conosciamo le parole di Cristo (Marco 13:21-24):
21 Allora, dunque, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui, ecco è là”, non ci credete; 22 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti. 23 Voi però state attenti! Io vi ho predetto tutto.
24 In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà
e la luna non darà più il suo splendore.
Ora c’e’ tutta una nuova serie di pericoli! Si tratta della persecuzione messa in atto dall’anti-papa e per questo nuovamente scomunicato – “Latae Sententiae” (v. Punto #1 nella Conclusione) – Bergoglio con l’assurda sua pretesa di proibire il rito Vetus Ordo, ovvero la liturgia in latino secondo il rito Apostolico-Romano stabilita definitivamente dalla Bolla Papale di Pio V (v. sotto), per il quale occorrerebbe ora la sua esclusiva approvazione! Si tratta di un nuovo documento contro il Vetus Ordo firmato anche dal Card. Roche (ved. immagine). Il documento tecnicamente e’ un “Resctriptum” (ovvero una riscrittura) di carattere poliziesco (*). Ecco il testo (ved. le frasi in neretto):
Il Santo Padre, nell’Udienza concessa il 20 febbraio u.s. al sottoscritto Cardinale Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha confermato quanto segue circa l’implementazione del Suo Motu Proprio Traditionis custodes del 16 luglio 2021.
Sono dispense riservate in modo speciale alla Sede Apostolica (cfr. C.I.C. can. 87 §1):
l’uso di una chiesa parrocchiale o l’erezione di una parrocchia personale per la celebrazione eucaristica usando il Missale Romanum del 1962 (cfr. Traditionis custodes art. 3 §2);
la concessione della licenza ai presbiteri ordinati dopo la pubblicazione del Motu proprio Traditionis custodes di celebrare con il Missale Romanum del 1962 (cfr. Traditionis custodes art. 4).
Come stabilito dall’art. 7 del Motu proprio Traditionis custodes, il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti esercita nei casi sopra menzionati l’autorità della Santa Sede, vigilando sull’osservanza di quanto disposto.
Qualora un Vescovo diocesano avesse concesso dispense nelle due fattispecie sopra menzionate è obbligato ad informare il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che valuterà i singoli casi.
Inoltre, il Santo Padre, conferma – avendo già manifestato il suo assenso nell’udienza del 18 novembre 2021 – quanto stabilito nei Responsa ad dubia con le annesse Note esplicative del 4 dicembre 2021.
Il Santo Padre ha altresì ordinato che il presente Rescritto sia pubblicato su L’Osservatore Romano e, successivamente, nel commentario ufficiale degli Acta Apostolicae Sedis.
Dal Vaticano, 20 febbraio 2023
Arthur Card. Roche
Prefetto
Quando, in realta’ non vi e’ alcun dubbio possibile che questa disposizione:
– e’ in palese violazione della Bolla Papale di Pio V (Quo primum tempore, costituzione apostolica in forma di bolla pontificia promulgata il 14 luglio 1570 da papa Pio V) in applicazione del Concilio di Trento, la quale stabiliva per sempre e per qualunque sacerdote cattolico la validita’, senza alcuna condizione o restrizione, del rito Latino Apostolico-Romano
– e’ in palese violazione della lettera apostolica Summorum Pontificum di Benedetto XVI che ripristinava la piena dignita’ al rito Latino Apostolico-Romano.
– e’ manifestamente eretica in quanto tenta di modificare atti solenni stabiliti da precedenti Papi e di per se’ quindi immodificabili. Cio’ riguarda in particolare la Bolla papale di Pio V.
CONCLUSIONE: Questo atto drammatico:
– PUNTO #1: rappresenta di per se’ una nuova manifesta eresia che implica la scomunica automatica “Late Sentantiae”;
– PUNTO #2: distrugge definitivamente, e per sempre, la credibilita’ di Bergoglio.
– PUNTO #3: Sancisce che JM Bergoglio e’ divenuto ufficialmente persecutore della Chiesa Cattolica!
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