DALL’OMELIA DI DON ENRICO RONCAGLIA (**,1)
Eccli 45:1-6
Egli fu amato da Dio e dagli uomini: la sua memoria è in benedizione. Dio lo rese simile ai santi nella gloria, lo fece potente e terribile per i suoi nemici, e per le sue parole fece cessare i prodigiosi castighi
Matth 19:27-29.
In quel tempo Pietro disse a Gesù: «Ecco noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che cosa adunque avremo noi?». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: Voi che mi avete seguito, nella rigenerazione, quando il Figlio dell’uomo sederà sul trono della sua gloria, sederete anche voi sopra dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. E chiunque avrà lasciato casa, fratelli o sorelle, o padre o madre, o moglie o figli, o campi per amore del nome mio, riceverà il centuplo e possederà la vita eterna».
Oggi festeggiamo San Silvestro Guzzolini abate. Nato nel 1177 ad Osimo, città marchigiana in provincia di Ancona, era figlio di Gislerio e Bianca e rampollo dell’aristocrazia ghibellina di Osimo.
Divenuto abate, un giorno vide la morte di un suo parente. L’evento lo turbo e gli rese presente la precarieta’ della vita terrena. Decise quindi di ritirarsi nell’ascetismo della vita monastica. Il suo primo eremo gli fu donato dalla nobile famiglia dei Rovellone che dà il nome al monte ove sorgeva l’eremo e che Silvestro raggiunse nel 1227. Su invito del papa del tempo, nel 1228 Silvestro decise di entrare nella regola di un ordine monastico già costituito vista la presenza di altri chierici che raggiungevano l’eremo e seguivano la dura vita del canonico eremita. Silvestro scelse la regola benedettina e nel 1248 ricevette l’approvazione della Regola Benedettina Silvestrina (Ordine Silvestrino) da papa Innocenzo IV.
Sta terminando il mese di novembre, il mese dei defunti in cui abbiamo dedicato a loro le nostre preghiere. Tutto questo ci ha fatto meditare, come San Silvestro abate, sulla precarieta e brevita’ della vita.
Ma sappiamo che la nostra patria e’ in cielo. Infatti conviene, come dice Gesu’ nel Vangelo, lasciare le cose e le persone care in Terra per seguire Gesu’. La sua promessa e’ che avremo in cambio, raggiungendo in cielo la vita eterna, il centuplo di quanto avremo lasciato in Terra!
Sia lodato Gesu’ Cristo! Sempre sia lodato!
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(*) Questo commento e’ scritto in tempo reale durante l’omelia. Mi scuso per l’eventuale misinterpretazione delle parole di Don Enrico.
(1) La Cappella dei Sacri Cuori e’ d’ora in avanti sotto la protezione della Madonna Pellegrina di Montichiari (Brescia, 1946).
FROM THE HOMILY BY DON ENRICO RONCAGLIA (**,1)
Eccli 45:1-6 He was loved by God and by men: his memory is blessed. God made him similar to the saints in glory, made him mighty and terrible to his enemies, and by his words he put an end to the prodigious punishments
Matthew 19:27-29. At that time Peter said to Jesus: «Look, we have left everything and followed you; what then shall we have?” And Jesus said to them, “Truly I say to you, you who have followed me, in the regeneration, when the Son of man sits on the throne of his glory, you too will sit on twelve thrones judging the twelve tribes of Israel. And everyone who has left home, brothers or sisters, or father or mother, or wife or children, or lands for my name’s sake, will receive a hundredfold and inherit eternal life.”
Today we celebrate San Silvestro Guzzolini abbot. Born in 1177 in Osimo, a city in the Marche region in the province of Ancona, he was the son of Gislerio and Bianca and scion of the Ghibelline aristocracy of Osimo. Having become abbot, one day he saw the death of a relative of his. The event upset him and made him aware of the precariousness of earthly life. He therefore decided to withdraw into the asceticism of monastic life. His first hermitage was given to him by the noble Rovellone family who gave their name to the mountain where the hermitage stood and which Silvestro reached in 1227. At the invitation of the pope of the time, in 1228 Silvestro decided to join the rule of a monastic order already constituted given the presence of other clerics who reached the hermitage and followed the hard life of the hermit canon. Silvestro chose the Benedictine rule and in 1248 received the approval of the Silvestrine Benedictine Rule (Silvestrine Order) from Pope Innocent IV. The month of November, the month of the dead in which we dedicated our prayers to them, is coming to an end. All this made us meditate, like San Silvestro abbot, on the precariousness and brevity of life. But we know that our homeland is in heaven. In fact, as Jesus says in the Gospel, it is better to leave loved ones and things on earth to follow Jesus. His promise is that we will have in return, reaching eternal life in heaven, a hundredfold of what we have left on Earth!
Praised be Jesus Christ! Always be praised!
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(*) This comment is written in real time during the homily. I apologize for any misinterpretation of Don Enrico’s words.
(1) The Chapel of the Sacred Hearts is from now on under the protection of the Pilgrim Madonna of Montichiari (Brescia, 1946).