DALL’OMELIA DI DON ENRICO RONCAGLIA (*)
3 Reg 17:17-24
In quei giorni avvenne che il figlio di quella donna si ammalò d’una malattia gravissima che lo fece restare senza respiro. Essa allora disse ad Elia: «Che passa fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare la memoria delle mie iniquità e per far morire il mio figlio?». Elia le disse: «Dammi il tuo figlio».
Joann 11:1-45
In quel tempo, era ammalato un certo Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e Marta sua sorella. Maria era quella che unse d’unguento il Signore e gli asciugò i piedi coi suoi capelli; l’infermo era Lazzaro suo fratello. Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami, è ammalato?». Ciò udito, Gesù rispose: «Questa non è infermità da morirne, ma è per la gloria di Dio, affinché per essa il Figlio di Dio sia glorificato».
La liturgia parla di diverse resurrezioni. La prima operata dal profeta Elia, attraverso tre interventi sul giovinetto morto che resuscita.
Per Gesu’ basta invece il suo desiderio: basta che dica “Lazzaro vieni fuori!”.
Il miracolo della resurrezione di Lazzaro e’ impensabile: era morto da ben quattro giorni!
Si tratta di un grande prodigio della fede! Il Signore ci invita a credere: nella fede troviamo il segreto della potenza di Dio.
Il fetore del morto e’ figura del fetore del peccato delle nostre anime.
Preghiamo dunque per la conversione dei peccatori e di noi stessi!
Sia lodato Gesu’ Cristo! Sempre sia lodato!.
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(*) Questo commento e’ scritto in tempo reale durante l’omelia. Mi scuso per l’eventuale misinterpretazione delle parole di Don Enrico.
FROM THE HOMILY BY DON ENRICO RONCAGLIA (**)
t3 Reg 17: 17-24 In those days it happened that that woman’s son fell ill with a very serious disease that made him breathless. She then said to Elijah: “What is going on between you and me, O man of God?” Did you come to me to renew the memory of my iniquities and to make my son die? ». Elijah said to her, “Give me your son.”
Joann 11: 1-45 At that time, a certain Lazarus of Bethany, the village of Mary and his sister Martha, was ill. Mary was the one who anointed the Lord with ointment and wiped his feet with her hair; the invalid was his brother Lazarus. The sisters therefore sent word to him, “Lord, behold, is the one you love sick?” Hearing this, Jesus replied: “This is not infirmity to die of, but it is for the glory of God, so that through it the Son of God may be glorified.”
The liturgy speaks of various resurrections. The first performed by the prophet Elijah, through three interventions on the dead man who resurrects.
For Jesus, on the other hand, his desire is enough: he just needs to say “Lazarus, come out!”.
The miracle of the resurrection of Lazarus is unthinkable: he had been dead for four days! It is a great prodigy of faith!
The Lord invites us to believe: in faith we find the secret of God’s power.
The stench of the dead is a figure of the stench of sin in our souls.
Let us therefore pray for the conversion of sinners and of ourselves!
Praised be Jesus Christ. Always be praised!
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(*) This comment is written in real time during the homily. I apologize for any misinterpretation of Don Enrico’s words.