Ecco la visione di Sr. Maria Natalia Magdolna (1):
Nell’autunno 1985 , in un’apparizione, vidi l’Ungheria. Non c’era traccia di quel grigiore opprimente che a volte la caratterizzava. Tutta brillava e rispendeva come se l’intero Paese fosse fosse una sfera cristallina rischiarata dal sole. I raggi provenivano dal Cielo e riconobbi che la loro fonte era la Beata Maria, avvolta da un manto di luce abbagliante. Si avvicino’ a me divenendo sempre piu’ grande e si stabili sopra l’Ungheria irradiando da li tutti i paesi del mondo che furono investiti completamente di luce.
Mi dice “Vengo a prendere possesso dell’eredita’ che mi appartiene“. Fu in questa occasione che, per la prima volta, mi parlo di re Santo Stefano. Vidi il destino glorioso che attende l’Ungheria e chiesi a Maria “Madre amata, siamo cosi santi?”. Dolcemente mi rispose “Non sarete salvati perche’ siete santi, ma perche’ siete miei!“. Re Santo Stefano consacro’ il regno di Ungheria alla Vergine Maria e la elesse erede incondizionata e plenipotenziaria. La Vergine non mi nascose la sua predilezione per questa terra. Al termine della visione chiesi : “Madre cara , fai differenza tra una nazione e l’altra?“. La Vergine rispose: “No, questa differenza la fate voi. Se voi venite a me in spirito di espiazione e di penitenza, siete voi stessi che optate in favore della luce e delle gioia per il vostro destino futuro . Se implorate misericordia presso mio Figlio e fate la volonta del Padre, questa luce prende dimora in voi , affinche’ possiate irradiarne gli altri. Non esistono promesse celesti che non trovino il loro compimento . Il Padre mi ha affidato tutta la terra, ma Santo Stefano mi ha dato il vostro Paese in eredita’. Percio’ a questo popolo caro al mio cuore dico di pregare e fare penitenza! Io sono con voi!“
A quel punto vidi in visione l’Ungheria come un arido deserto in cui, qua e la, germogliava una fresca e nuova vegetazione, che poteva sopravvivere solo se cresceva l’una vicino all’altra. Diversamente in pochi minuti i germogli disseccavano. La Vergine mi fece comprendere che era necessario formare piccole comunita’ di preghiera (2). Solo a questa condizione la vita trionfera sulla morte. Mi spiego che i germogli disseccavano a causa del peccato che va combattuto strenuamente e incessantemente.
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