DALL’OMELIA DI DON ENRICO RONCAGLIA (*)
1 Cor 9:24-27; 10:1-5
Sed non in plúribus eórum beneplácitum est Deo.
Matt 20:1-16
Sic erunt novíssimi primi, et primi novíssimi.
Commemoriamo oggi San Simeone Vescovo e Martire. Simeone I di Gerusalemme, o Simone (I secolo – Gerusalemme, 107), figlio di Cleofa (uno dei due pellegrini che incontrarono Gesu’ a Emmaus) e parente di Gesu’ tramite la moglie, fu il secondo vescovo della Chiesa di Gerusalemme dal 62 al 107, dopo la morte di Giacomo il Giusto. Opero’ il trasferimento degli ebrei-cristiani a Pella, subito prima dell’assedio di Gerusalemme (70 d.C.). Si tramanda che venne crocifisso a causa della fede come Gesu’ Cristo e che sopporto’ il supplizio eroicamente. Cio’ avvenne quando era in eta’ molto avanzata, si dice circa 120 anni.
Stiamo concludendo la settimana di septuagesima. Siamo come atleti, anche noi stiamo programmando queste settimane e soprattutto la Quaresima. Si tratta di sottoporci ad una disciplina. Assomigliamo a degli atleti che si preparano ad una gara, o agli operai che sono chiamati a lavorare nella vigna.
La disciplina non e’ fisica, ma spirituale. Dobbiamo infatti (a causa del peccato originale) combattere spiritualmente contro la nostra tendenza al peccato, sempre pronto a prendere il sopravvento su di noi.
Occorre rinunciare (a cose materiali) certo. Ma se non siamo capaci di avere carita’ verso il prossimo, amore verso Cristo e la Madonna, tutto il nostro impegno non significa nulla davanti a Dio! Dobbiamo allenarci spiritualmente!
L’allenamento pero’ deve essere graduale. Non si puo’ impegnarsi solo nel momento della prova (quando siamo costretti a farlo). La conversione improvvisa non ci da’ la certezza di salvarci dopo una vita senza Dio. L’allenamento serve per costruire un po’ alla volta, mattone dopo mattone, la nostra fede, visto che siamo tutti, inevitabilmente, persone con limiti e difficolta’. Il Signore e la Madonna ci accompagneranno nel nostro cammino!
Sia lodato Gesu Cristo! Sempre sia lodato!
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(*) Questo commento e’ scritto in tempo reale durante l’omelia. Mi scuso per l’eventuale misinterpretazione delle parole di Don Enrico.
FROM THE HOMILY BY DON ENRICO RONCAGLIA (**)
1 Cor 9: 24-27; 10: 1-5 Sed non in plúribus eórum beneplácitum est Deo.
Matt 20: 1-16 Sic erunt novíssimi primo, et prima novíssimi.
Today we commemorate San Simeone Bishop and Martyr. Simeon I of Jerusalem, or Simon (1st century – Jerusalem, 107), son of Cleopas (one of the two pilgrims who met Jesus at Emmaus) and a relative of Jesus through his wife, was the second bishop of the Church of Jerusalem from 62 to 107, after the death of James the Just. He brought about the transfer of the Jewish-Christians to Pella, just before the siege of Jerusalem (70 AD). It is said that he was crucified because of faith like Jesus Christ and that he endured the torture heroically. This happened when he was very advanced, it is said about 120 years.
We are concluding the week of Septuagesima.
We are like athletes, we too are planning these weeks and especially Lent. The matter is about subjecting ourselves to discipline.
We resemble athletes who are preparing for a competition, or workers who are called to work in the vineyard. Discipline is not physical, but spiritual.
We must in fact (because of original sin) fight spiritually against our tendency to sin, always ready to take over us. It is necessary to renounce (material things) of course.
But if we are not capable of having charity towards our neighbor, love towards Christ and Our Lady, all our commitment means nothing before God!
We need to train spiritually! However, training must be gradual. We cannot commit ourselves only in the moment of testing (when we are forced to do so).
The sudden conversion does not give us the certainty of saving ourselves after a life without God. Training is needed to build our faith a little at a time, brick by brick, since we are all, inevitably, people with limitations and difficulties.
The Lord and Our Lady will accompany us on our journey!
Praised be Jesus Christ! Always be praised!
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(*) This comment is written in real time during the homily. I apologize for any misinterpretation of Don Enrico’s words.