
Roberto Mattei in una sua nota (1) solleva la questione se l’Arc. Carlo Maria Vigano con il suo recente intervento (2) abbia di fatto assunto una posizione analoga al cosiddetto sedevacantismo.
Si tratta del cosiddetto “difetto di accettazione” (o “vizio di consenso”) da parte di Bergoglio, ovvero la questione dell’invalidita’ della sua elezione a Pontefice il 13 marzo 2013. Per conseguenza secondo Mons. Viganò la Sede Pontificia sarebbe occupata da un usurpatore, il quale non è Papa per la sua manifesta intenzione di operare il male della Chies. Ovvero realizzando la sua stessa disarticolazione per arrivare quindi alla sua stessa distruzione ovvero il cosiddetto abominio della desolazione. In sostanza secondo Mattei “mons. Viganò ammette che Francesco occupi materialmente il trono di Pietro e, per questo, nega di essere un sedevacantista, ma allo stesso tempo è convinto che egli non sia formalmente Papa, perché è privo di quella intenzione di fare il bene della Chiesa che costituisce la forma, l’essenza del Papato.“
Sempre secondo Mattei questa posizione di Mon. Vigano sarebbe molto simile al sedevacantismo.
IL SEDEVACANTISMO E LA SUA CONFUTAZIONE SECONDO ROBERTO MATTEI
La tesi del sedevacantismo fu elaborata, sotto il nome di Tesi di Cassiciacum, con riferimento a Paolo VI (1897-1978) e ai suoi successori, dal padre Guérard de Lauriers (1898-1988), un teologo domenicano. La sua posizione fu esposta nel primo numero del maggio 1979, e nei numeri successivi dei Cahiers de Cassiciacum, pubblicati dalla Association St. Herménégilde, a Nizza.
Padre Guérard des Lauriers, non negava che Paolo VI fosse materialmente Papa. Tuttavia, negava che lo fosse formalmente, ossia che avesse il diritto di governare la Chiesa, perché la sua autorità «non aveva il proposito abituale di realizzare il Bene divino» (Cahiers de Cassiciacum, cit., p. 76).
Secondo padre Guérard de Lauriers gli atti di magistero e di governo del cardinale Montini e dei suoi successori erano perciò privi di ogni validità, almeno a partire dal 7 dicembre 1965, con la promulgazione della Dichiarazione conciliare sulla libertà religiosa Dignitatis Humanae del 7 dicembre 1965, ritenuta in contrasto col magistero precedente.
In Italia la Tesi di Cassiciacum fu accolta nel 1985 da un gruppo di transfughi della Fraternità San Pio X, che fondarono l’Istituto Mater Boni Consilii. In un intervento del 21 ottobre sul blog di Aldo Maria Valli, il superiore di questo Istituto, don Francesco Ricossa, che, dopo quarant’anni, non ha abbandonato le sue posizioni, ha dichiarato: «È degno di nota e di lode che monsignor Viganò – pur senza citare la Tesi di padre Guérard des Lauriers e forse neppure pensandoci – sia giunto grosso modo alla stessa conclusione, ovverosia che l’ostacolo che impedisce a Bergoglio di essere il vero pontefice non è tanto una invalida elezione (come pensano i sedevacantisti e anche i fautori dell’invalidità della rinuncia di Benedetto XVI) quanto il vizio di consenso nell’accettazione, come da sempre pensano, al seguito di padre Guérard, i sostenitori della tesi di Cassiciacum».
Fin dal 1979 la Tesi di Cassiciacum fu efficacemente confutata dallo scrittore francese Jean Madiran (1920-2013). Nell’articolo La thèse de Cassiciacum, sulla rivista “Itinéraires” dell’aprile 1980 (n. 242, pp.78-95), Madiran osservava che la tesi di Guérard de Lauriers partiva dall’osservazione dei gesti compiuti da Paolo VI per concludere, con un ragionamento induttivo, che egli era abitualmente privo dell’intenzione di realizzare il bene della Chiesa. Ma i fatti che provavano che Paolo VI non solo si era discostato molte volte dal bene della Chiesa, ma che fosse abitualmente privo dell’intenzione di promuovere questo bene, mancavano. «La conclusione, affermata gratuitamente, non è una conclusione; la pretesa prova non è probante; la pretesa tesi non è che un’ipotesi» (Madiran, La thèse de Cassiciacum, cit., p. 84).
REFUTAZIONE DELL’ACCUSA DI SEDEVACANTISMO
La refutazione della tesi di Roberto Mattei, ovvero della sua accusa che la posizione di Mons. Vigano sarebbe analoga a quella sedevacantista, e’ immediata.
Infatti,
- al contrario di Paolo VI le cui intenzioni sono comprovatamente per il bene della Chiesa e percio’ stesso contrarie all’azione dei modernisti e dei seguaci della massoneria nella Chiesa
- l’azione pastorale (omelie, documenti ufficiali, interviste ai media, ecc. di J.M. Bergoglio e’, al di la di ogni dubbio, sin dalla sua elezione del 13 marzo 2013 manifestamente contro la Chiesa, in quanto sostiene tesi ed azioni eretiche e contrarie al Depositum Fidei della Chiesa.
Pertanto le argomentazioni avanzate dallo scrittore francese Jean Madiran con ogni evidenza non possono applicarsi.
______________________
(1) L’arcivescovo Viganò: verso l’anarco-vacantismo? (2° parte), https://www.corrispondenzaromana.it/larcivescovo-vigano-verso-lanarco-vacantismo-2-parte/
(2)Mons. Carlo Maria Viganò, VITIUM CONSENSUS, Intervento alla Catholic Identity Conference
Pittsburgh – 1 Ottobre 2023, https://exsurgedomine.it/230930-cic-ita/
(