Josef Maria Seifert (Salzburg 1945)
COMMENTO: SI TRATTA DEL PUNTO DI VISTA DI UN UNA CUM
Non c’e’ alcun dubbio: si tratta del punto di vista di un rappresentante “UNA CUM Bergoglio papa”. Infatti, pur affermando che Bergoglio e’ molteplicemente eretico ed anche apostata (per via della dichiarazione di Abu Dhabi) continua a chiamarlo “Papa”!
CRITICHE: LA CONTRADDIZIONE DELLA POSIZIONE UNA CUM
Ma e’ la sua posizione UNA CUM (di Seifert) il vero problema! Vedasi al riguardo la critica (2).
Da aggiungere inoltre che – in contrasto con quanto affermato da Seifert – non e’ affatto vero che le affermazioni di Bergoglio “non difendono la fede, ma mettono a tacere i critici”!
Seifert: Le mostruosità di Francesco distruggono la fede e la morale
Francesco sta distruggendo i fondamenti della fede e della morale, scrive il filosofo austriaco Josef Seifert, che attualmente insegna all’Università di Monaco, in una Lettera aperta ai cardinali inviata il 2 maggio ed allegata nel seguito.
Seifert non comprende come tutti i cardinali, tranne i cardinali dei Dubia, stiano semplicemente in silenzio sul problema di Francesco. Esempi di Seifert:
– la sua affermazione che Dio vuole positivamente la diversità delle religioni (Dichiarazione di Abu Dhabi);
– il suo sostegno ai concubinati omosessuali;
– la sua negazione dell’esistenza di atti che sono sempre e ovunque malvagi, ad esempio l’adulterio (Amoris laetitia);
– il suo falso insegnamento sulla pena di morte (CCC);
– la sua affermazione che l’inferno è vuoto;
– la sua affermazione che le anime dei peccatori mortali vengono “distrutte” dopo la morte (affermata anche dai Testimoni di Geova).
“Per quanto ne so, non c’è mai stato un papa nella storia della Chiesa che abbia rivendicato simili mostruosità”, spiega Seifert. Si aspetterebbe che tutti i cardinali scrivessero a Francesco come un sol uomo e gli chiedessero di ritrattare l’apostata Dichiarazione di Abu Dhabi.
In realtà, non difendono la fede, ma mettono a tacere i critici, aggiunge Seifert.
#newsAsvgoolboq
Lettera aperta a tutti i Cardinali della Santa Chiesa Cattolica (rivolta anche a tutti i Patriarchi, Arcivescovi e Vescovi che hanno un’alta corresponsabilità).
30 aprile – Festa di S. Caterina da Siena
Eminentissimi Signori Cardinali, Arcivescovi e Vescovi della Chiesa Cattolica,
Ho scritto la seguente lettera due anni e mezzo fa a un cardinale con cui sono in rapporti amichevoli da anni e che, poco prima, come tanti altri vescovi e cardinali, aveva affermato in un’intervista, anch’essa pubblicata, che la critica di papa Francesco è un grande male che va estirpato. Il cardinale a cui era stata indirizzata ha risposto alla mia lettera in modo estremamente affettuoso, ma che io sappia non è stato adottato alcun provvedimento in merito.
In considerazione della morte di Papa Benedetto XVI e della notizia che Papa Francesco ha già firmato una lettera di dimissioni dal suo incarico che avrebbe effetto e decorrenza in caso di grave peggioramento delle sue condizioni di salute, e quindi in vista di un conclave che potrebbe presto essere convocato, penso che il contenuto di questa lettera riguardi tutti i cardinali e anche arcivescovi e vescovi.
Pertanto rivolgo questa lettera, da cui ho eliminato ogni indicazione su quale fosse il Cardinale per cui è stata originariamente scritta, come una lettera aperta a tutti i Cardinali, anzi a tutti coloro che hanno responsabilità a vario titolo nella Chiesa. Possa lo Spirito Santo concedere che tutto il contenuto di questa lettera, che corrisponde alla verità e alla volontà di Dio, sia fecondo per il bene della S. Chiesa e di molte anime, e che nessuna parola in essa possa nuocere alla Chiesa, Sposa di Cristo. Scelgo la festa di S. Caterina da Siena per la sua pubblicazione perché unì in modo singolare la più intima venerazione per il Papa, come Vicario di Cristo in terra, con una critica spietata di due Papi molto diversi. Passiamo ora al testo della lettera, che ognuno di voi può leggere come indirizzata personalmente a lui.
(NdT – In questa introduzione l’autore fa espresso riferimento ad avvenimenti recenti, come la morte di Papa Benedetto XVI, ma la lettera rimane quella scritta due anni e mezzo or sono. Quindi la mancanza di riferimenti ad ultime esternazioni ed avvenimenti, quali ad esempio il COVID e l’invito a vaccinarsi per amore, non sono prese in considerazione solo perchè avvenuti in tempi successivi alla stesura originale).
Eminenza, Reverendo Cardinale…
Devo confessare che sono preoccupato e rattristato da una dichiarazione che sarebbe venuta da Lei circa le critiche a Papa Francesco. Lei ha detto in un’intervista, se c’è da fidarsi dei media, che le critiche al Papa sono un “fenomeno decisamente negativo che andrebbe sradicato al più presto” e sottolinea che il Papa è “il Papa e il garante della fede cattolica “.
Come si può dire che la critica al papa sia un male? L’apostolo Paolo non aveva già criticato fortemente e pubblicamente il primo papa Pietro? Santa Caterina da Siena non ha criticato ancor più aspramente due papi?
Lei sembra non capire perché molti cattolici possano criticare Papa Francesco, anche se è “il Papa”. Viceversa, sono io che non capisco come, all’apparenza, tutti i cardinali tranne i quattro cardinali dei Dubia stiano zitti e non facciano domande critiche al papa. Perché ci sono molte cose che Papa Francesco dice e fa che dovrebbero suscitare non solo domande critiche ma anche critiche affettuose. Ricordiamo la Dichiarazione sulla Fraternità di tutti i popoli firmata da Papa Francesco insieme al Grande Imam Ahmad Mohammad Al-Tayyeb, che afferma:
“Il pluralismo e la diversità delle religioni, del colore, del sesso, dell’etnia e della lingua sono voluti da Dio nella sua sapienza, attraverso la quale ha creato gli esseri umani”. (Ancora più fastidiosa è la versione inglese: “Il pluralismo e la diversità di religioni, colore, sesso, razza e lingua sono voluti da Dio nella sua saggezza, attraverso la quale ha creato gli esseri umani.”)
Non sarebbe un’eresia e una terribile confusione affermare che Dio – così come ha voluto la differenza dei due sessi – cioè con la sua volontà positiva – ha voluto direttamente anche la differenza delle religioni e quindi ogni idolatria ed eresia?
Sì, la Dichiarazione di Abu Dhabi non è molto peggio dell’eresia, cioè dell’apostasia?
Come può Dio, con la sua positiva volontà creatrice, aver voluto religioni che rifiutano la divinità di Gesù, negano la Santissima Trinità, rifiutano il battesimo e tutti i sacramenti e il sacerdozio?
O come avrebbe potuto volere il politeismo o il culto dell’idolo Baal o Pachamama?
Questo non contraddice totalmente il messaggio del profeta Elia e di tutti gli altri profeti e le parole di Gesù?
Non dovreste tutti voi, cardinali e vescovi, pronunciare il vostro deciso “non possumus” quando Francesco chiede che questo “documento” sia la base per la formazione dei sacerdoti in tutti i seminari e facoltà teologiche?
Dio non può aver mai direttamente e positivamente voluto o approvato le confessioni cristiane eretiche, piuttosto che semplicemente permetterle, poiché queste negano i pilastri della fede biblica e cattolica come l’insegnamento biblico che la nostra salvezza eterna non è operata dalla sola grazia di Dio, ma richiede la nostra libera collaborazione e buone opere. Come può allora, con la sua volontà diretta e positiva, volere religioni che rigettano tutto il fondamento della fede cristiana e Cristo stesso?
Vero come è di per sé «che il papa è il papa e il garante della fede», questa affermazione non può essere applicata a un papa che ha firmato la Dichiarazione di Abu Dhabi e l’ha diffusa nel mondo, e che ha detto e fatto tante altre cose contrarie al costante insegnamento della Chiesa.
La sua affermazione secondo cui si dovrebbero promuovere alleanze civili/unioni civili di omosessuali contraddice direttamente le chiare affermazioni del Magistero della Chiesa (cfr. le considerazioni sulle bozze di riconoscimento giuridico della convivenza tra persone omosessuali del 3 giugno 2003, pubblicate sotto il pontificato di San Giovanni Paolo II), ma soprattutto la Sacra Scrittura e tutta la tradizione della Chiesa! Non dovreste tutti voi Cardinali, come ha fatto meravigliosamente il Vescovo Athanasius Schneider, compiere un vero atto d’amore per il Papa ed esprimerlo pubblicamente e chiaramente come lo ha fatto lui, con tutta la dovuta chiarezza?
Papa Francesco – lo dico con il cuore sanguinante – non è il “garante della fede”, ma sta sempre più distruggendo i fondamenti della fede e della morale con questa e tante altre affermazioni e pronunciamenti.
Che io sappia, c’è mai stato un Papa nella storia della Chiesa che abbia affermato simili mostruosità?
Come dovrei rispondere a un caro e profondamente credente amico luterano, per la cui conversione da anni prego, quando mi scrive che con questa Dichiarazione di Abu Dhabi la Chiesa cattolica ha abbandonato il territorio cristiano?
Non è chiaro che un prossimo Papa debba condannare come apostata questo insegnamento di Abu Dhabi che Francesco invia a tutti i seminari dei sacerdoti e alle facoltà cattoliche?
Come può la Chiesa giustificare l’anatema di Papa Onorio per una deviazione dalla Fede infinitamente minore e condannarlo se non condanna affermazioni così oltraggiose?
Non dovrebbero tutti i cardinali scrivere come un sol uomo al Papa e chiedergli di ritirare questa dichiarazione apostatica?
Voi cardinali non dovreste tremare pensando al momento in cui Cristo vi chiederà come avreste potuto adempiere al solenne mandato missionario di Gesù se non protestaste contro la Dichiarazione di Abu Dhabi, che dice diametralmente l’opposto delle parole di Gesù?
“Infine, mentre gli undici erano a tavola, si manifestò… E disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato; ma chi non crede sarà dannato». (Marco 16:14).
Come avete potuto, tutti, tacere anche sui più che giustificati dubia del cardinale Caffarra – che mi ha chiamato ancora alla vigilia della sua morte e al quale ho dovuto promettere di continuare a difendere la verità – e degli altri tre cardinali dopo Amoris Laetitia, o addirittura criticare questi dubia?
Dei cardinali, solo i quattro cardinali dubia hanno formulato domande educate sull’eresia teologico-morale in Amoris Laetitia di negare implicitamente azioni intrinsecamente cattive. Lo splendore del bene e l’esistenza sempre e ovunque (ut in omnibus) di atti cattivi è stato riconosciuto come una pietra angolare di tutta l’etica fin dai tempi di Socrate ed è stato insegnato da San Giovanni Paolo II come il fondamento inamovibile dell’etica e degli insegnamenti morali della Chiesa .
Non avrebbero dovuto tutti i cardinali concordare con il cardinale Carlo Caffarra e gli altri tre cardinali Dubia e chiedere questo chiarimento, aiutando così il Papa a proclamare la verità? Non avrebbero dovuto tutti i cardinali alzarsi come un sol uomo e sostenere la fraterna correctio che il cardinale Burke aveva annunciato ma mai realizzato?
Proprio perché l’annuncio del cardinale Burke che i 4 cardinali praticheranno una “correctio fraterna” sul papa in caso di silenzio del papa su questa centrale questione morale, ma questa fraterna correctio non è stata attuata, ormai da anni, né da parte del cardinale Burke né da parte di altri cardinali, alcuni laici e sacerdoti hanno criticato in varie dichiarazioni questa perversione della dottrina e si sono, per così dire, fatti breccia per voi cardinali per difendere la verità e il depositum fidei, come hanno già fatto i laici di fronte all’eresia ariana, verso la quale papa Liberio e la maggioranza dei vescovi erano teneri, insieme a sant’Atanasio e altri pochi cardinali ancora fedeli. Atanasio e altri pochi vescovi rimasti fedeli.
Ma invece di noi miseri laici, come Carlo Caffarra (allora ancora monsignore) mi chiamava con umorismo affettuoso (con un vero cuore), non spetta a voi, cardinali, che dovreste essere pronti a donare il sangue per la vera fede, per alzare la voce contro le eresie di cui i critici del Papa hanno dimostrato che papa Francesco ne ha commesse alcune o almeno le ha suggerite? Invece di un divieto di criticare le dichiarazioni del Papa, non c’è piuttosto un comandamento di rimprovero fraterno o filiale?
E adesso si alza la voce non per la defensio fidei, ma per mettere a tacere queste critiche, anzi per voler “sradicare” ogni critica?
Non dovrebbero tutti i cardinali protestare in molti altri casi, ad esempio quando il Papa introduce arbitrariamente nel Catechismo cattolico una modifica teologicamente ed ecclesiasticamente sbagliata, che contraddice le chiare parole di Dio nella Sacra Scrittura (già nel Libro della Genesi) e tante affermazioni dottrinali di papi sulla pena di morte formulate in una tradizione ininterrotta e anche in avvenimenti storici, o quando – contro tante parole forti di Gesù e dogmi della Chiesa cattolica – parla di inferno vuoto o addirittura, come i Testimoni di Geova, sostiene che le anime degli inguaribili peccatori non vanno all’inferno ma vengono distrutte?
Caro amico, questo scenario di un Papa che ha negato l’esistenza dell’unica vera Chiesa e la fede in unam sanctam, catholicam et apostolicam ecclesiam, se non esplicitamente, certamente implicitamente ad Abu Dhabi, e si comporta da signore sugli insegnamenti di Gesù Cristo e della Chiesa, e tanti Cardinali silenziosi, è un fastidio per tanti credenti come me, mette in pericolo la nostra fede, e causa un danno incommensurabile alla Chiesa e alle anime.
Vi chiedo, però, di alzare la voce per la nuda verità e anche di spingere altri cardinali a dire la verità opportune-importune, anche se ciò potrebbe rivelare la terribile crisi e lo scisma della Chiesa in mezzo al quale ci troviamo e anche se qualche pusillae animae potrebbe erroneamente vedervi uno scandalum.
Non è una questione culturale di un papa latinoamericano. Non è una questione di gusto, stile o temperamento. No, è il sì o il no a Cristo che ci ha detto di predicare il Vangelo a tutte le genti e nazioni; chi crede in lui sarà salvato, ma chi non crede in lui sarà condannato?
Il Papa può de facto abrogare questo mandato missionario attraverso la Dichiarazione di Abu Dhabi?
Può nominare e anche personalmente onorare e premiare teologi moralisti che contraddicono il nucleo dell’insegnamento biblico e morale della Chiesa e le encicliche Humanae Vitae, Evangelium Vitae e Veritatis Splendor alla Pontificia Accademia per la Vita?
Come potete voi cardinali (e specialmente voi, che per tanti anni avete lavorato sotto San Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI a servire così fedelmente la Chiesa) tacere su questa e tante altre “desolazioni del santuario” invece di fare molto di più rispetto a ciò che fanno laici critici e teologi e fare tutto il possibile per proclamare quelle tante verità di fede che il Papa contraddice apertamente o tacitamente con le parole e anche con i fatti (come la celebrazione della Riforma, l’erezione della statua di Lutero in Vaticano, il francobollo celebrativo della Riforma, il culto della Pacha Mama nei giardini vaticani della basilica di San Pietro, ecc.), ed implorarlo di trovare una sicura dimora alla sua dottrina solo nella verità della Sacra Scrittura senza stravolgere i dogmi della Chiesa e senza concedergli di cambiarne neanche uno iota, lasciando intatta l’essenza della fede ?
Nel profondo dolore per le tante piaghe della Chiesa, Sposa di Cristo, e nell’amore per Gesù e per la Chiesa da Lui fondata sulla roccia di Pietro
In Cristo
Vostro Joseph
P.S.: Auspico dal profondo dell’anima una vostra risposta in parole e opere, che sarebbero un atto d’amore per Gesù, per Maria, per la Santissima Trinità, per la Chiesa, per l’anima del Papa e per tante altre anime. Con san Giovanni Paolo vi grido: corraggio! Lottate coraggiosamente e senza riserve per la verità, per Cristo e la Chiesa, e per le anime, comprese quelle di Papa Francesco, e per l’unità di tutti i cristiani, che è possibile solo nella verità!
Profondamente unito a Te in Cristo,
Tuo Joseph
Professor Dr.phil. habil. Dr. hc Josef M. Seifert, attualmente docente di filosofia presso la LMU, l’Università di Monaco.
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