Una questione rilevante riguarda l’Idealismo, o meglio i vari tipi di idealismo che si possono distinguere (1).
Con il termine idealismo si intende una filosofia incentrata sul concetto di idea. Esiste un solo tipo di idealismo? O è invece più opportuno parlare di idealismi al plurale? E se eventualmente fosse più opportuno utilizzare il plurale, tutti gli “idealismi” dicono la stessa cosa? Sono domande, queste, a cui è importante dare una risposta.
Vediamo quali tipi di idealismi sono emersi nella storia della filosofia.
Idealismo metafisico
Il primo idealismo lo si può definire metafisico. Da una prospettiva di buona filosofia naturale e cristiana (metafisica per l’appunto) si tratta di un idealismo assolutamente accettabile. E’ un idealismo in cui alle idee corrispondono effettivamente delle realtà oggettive. E’ l’idealismo di Platone, di sant’Agostino, di san Bonaventura. Insomma, un idealismo che non conduce al soggettivismo, anzi rimane ancorato al realismo filosofico.
Idealismo noetico
I guai iniziano con la modernità (precisamente con Cartesio). E’ allora che l’idealismo incomincia a cambiare e a far nascere quello che gli studiosi definiscono come idealismo noetico (termine che ha origine dalla noesi aristotelica: ovvero la conoscenza intuitiva e immediata). E’ l’idealismo che inizia a fare a meno della realtà oggettiva, nel senso che s’incomincia a credere che è il soggetto a dover “garantire” l’esistenza dell’oggetto e non viceversa. L’idealismo noetico e’ basato quindi su una concezione personale della realta’, in cui ogni individuo (o osservatore), puo’ vedere una realta’ diversa.
Idealismo trascendentale
All’idealismo noetico succederà poi quello trascendentale. E’ l’idealismo di Kant, posto anche alla base della filosofia dell’Illuminismo, che afferma che il soggetto sarebbe creatore non della realtà, ma delle condizioni che permettono la conoscenza della realtà. Anche questa concezione si dimostra essere razionalmente falsa.
Idealismo assoluto
Dall’idealismo trascendentale si passerà facilmente a quello assoluto. Fichte, Schelling ed Hegel ritengono illegittima la restrizione della creatività del soggetto ai soli aspetti trascendentali. Costoro, criticando Kant, arrivano facilmente all’idealismo assoluto, cioè ad una concezione che pone il pensiero a suprema realtà e concepisce i fenomeni come espressioni del pensiero stesso.
L’Idealismo di Kant, e a maggior ragione l’idealismo assoluto, contengono un errore logico fondamentale
Tuttavia c’e’ un errore logico fondamentale nell’idealismo trascendentale di Kant (e ugualmente nell’idealismo assoluto secondo Fichte, Schelling ed Hegel): si tratta dell’idea secondo la quale sarebbe possibile decidere se qualunque frase logica sia vera o falsa. E’ il cosiddetto principio della non-contraddizione a due vie di Artistotele (2). Infatti, gia’ San Tommaso d’Aquino (nella sua opera “Contra Gentiles”) aveva osservato che tutte le frasi logiche riguardanti il trascendente (ovvero Dio stesso) sono a priori indecidibili (ovvero non sono ne’ false ne’ vere). Ne consegue che l’idealismo di Kant, come quello assoluto di Fichte, Schelling ed Hegel, sono costruzioni filosofiche razionalmente false.
(1) Post di Corrado Gnerre per il C3S, 29/9/2021, http://itresentieri.it/sai-sciogliere-il-rompicapo-dellidealismo-filosofico-ti-diciamo-noi-come-si-fa/
(2) LA REFUTAZIONE RAZIONALE DELL’ILLUMINISMO, Max Tex, 10/01/2021, https://www.proselitismodellascienza.it/2021/01/10/la-refutazione-razionale-dellilluminismo/