
by Massimo Tessarotto (1)
Dopo essermi dedicato all’incisione, prevalentemente su legno, con soggetto sacro per una ventina d’anni (dal 1990), nel 2013 ho deciso di dedicarmi alla pittura ritrattistica. Lo scopo iniziale e’ stato quello di riprodurre i volti di familiari e parenti, per poi includere anche temi di scienza e fede, nonche’ ricordi di famiglia. La tecnica pittorica adottata e’ stata quella della pittura ad olio in stile realista.
Gli argomenti trattati spaziano da un evento storico poco noto, ma ben documentato nella storia di Venezia, riguardante Galileo Galilei (la sua presentazione del canocchiale, le cui lenti lui stesso fece realizzare dai vetrai di Murano, al doge di Venezia (N.1)), alla rievocazione della costituzione della Facolta’ di Ingegneria dell’Universita’ di Trieste dall’anno accademico 1945/46 (N.2) [vedasi anche 4 – Appendice: Notizie su mio padre prof. Mario Tessarotto] ad un’esperienza di ricerca scientifica in Olanda dello scrivente presso il FOM-Instituut voor Plasmafysica (N.19), cui ha fatto seguito una intensa attivita’ di ricerca scientifica nel campo della fisica matematica, in particolare presso l’Universita’ di Trieste e all’estero, attivita’ scientifica che prosegue tuttora (1).
Per quanto riguarda Galileo Galilei, in particolare, interessante e’ la connessione tra il suo pensiero scientifico (alla base della cosiddetta Meccanica e Cosmologia Classiche) e lo sviluppo successivo della filosofia maturato nell’Illuminismo, come teorizzato da Immanuel Kant, nonche’ aspetti della stessa teologia, come l’introduzione del cosiddetto Modernismo teologico, una concezione anticristiana dichiarata eretica da Pio X nel 1907 e successivamente la sua sostanziale riformulazione nel cosiddetto Progressismo condannato da Pio XII.
Infatti, sebbene apparso gia’ alla fine dell’ottocento il Modernismo Teologico (e nella sua riformulazione sotto il nome di Progressismo, verso il 1950) e’ tutt’ora presente ed influenza notevolmente la vita della Chiesa Cattolica. Vedasi al riguardo la discussione riportata in (2).
Sebbene il pensiero scientifico di Galileo riguardante la Cosmologia Classica possa sembrare superato, e questo e’ vero con particolare riferimento all’Illuminismo (3), tuttavia alcune delle sue implicazioni logiche nel campo della Meccanica Classica, sono tuttora valide e del tutto sorprendenti.
Infine, sulle opere riguardanti la fede, sebbene si tratti di temi tradizionali si e’ cercato di valorizzare il profondo significato religioso di eventi liturgici speciali (quali l’Epifania, la Pentecoste e l’Ultima Cena), di apparizioni mistiche della Madonna particolarmente memorabili, nonche’ di simboli devozionali (la Madonna del Carmelo).
Massimo Tessarotto
Trieste, 18 ottobre 2023.
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(1) prof. Massimo Tessarotto, Department of Mathematics and Geosciences, University of Trieste, Via Valerio 12, 34127 Trieste, Italy and Research Center for Theoretical Physics and Astrophysics, Institute of Physics, Silesian University in Opava,Bezručovo nám 13, CZ-74601 Opava, Czech Republic.
(2) LA QUESTIONE DELLA SCIENZA – LA CRITICA A GALILEO GALILEI E IL PARADOSSO ANTI-SCIENTIFICO DELLA LETTERA ENCICLICA “LAUDATE DEUM”, Massimo Tessarotto, https://www.revelationvirgo.org/2023/10/11/il-paradosso-anti-cristico-e-anti-scientifico-della-lettera-enciclica-laudate-deum/
(3) LA CRISI (IRREVERSIBILE) DELLA FILOSOFIA DELL’ILLUMINISMO SECONDO IMMANUEL KANT, Massimo Tessarotto, https://www.revelationvirgo.org/2022/06/25/la-crisi-irreversibile-della-filosofia-dellilluminismo-secondo-immanuel-kant/
(4) vedasi Appendice: Notizie su mio padre prof. Mario Tessarotto, https://www.revelationvirgo.org/2023/09/26/mario-tessarotto-a-trieste/
(5) ispirato a una fotografia originale del 1925.
(6) link al documento web: https://www.revelationvirgo.org/2023/10/17/scienza-e-fede-in-cammino-the-path-of-science-and-faith/

1- ILLUSTRAZIONE DELLE OPERE PRESENTATE
L’ordine di presentazione dei quadri e’ in parte cronologico/storico, anche in riferimento a particolari eventi e vicende familiari del passato.
Il primo (N.1) ritrae Galileo Galilei a Venezia. E’ il 21 agosto 1609 e Galilei illustra al doge Leonardo Donato il canocchiale di sua costruzione. Nel quadro ho rappresentato, oltre al suo amico Giovan francesco Sagredo (il primo a sinistra in piedi) anche, il filosofo e matematico Cartesio (Rene Descartes, secondo da sinistra) nonche’ l’astronomo Keplero (Johannes Kepler, terzo da sinistra). E’ noto che sia Cartesio che Keplero abbiano avuto un ruolo significativo nel pensiero scientifico di Galilei.
Il secondo quadro (N.2) contiene un’immagine pittorica del panorama storico di Trieste attorno al 1874. A destra nella zona di viale campi Elisi si intravvede la Fabbrica Macchine di S’Andrea costruita da Giorgio Samuele Strudhoff e di fianco (lungo l’attuale viale Romolo Gessi) villa Irene Strudhoff, futura sede della Facolta’ di Ingegneria dell’Universita’ di Trieste, costruita dallo stesso Strudhoff attorno al 1840.
Il terzo quadro (N.3) rievoca la fondazione della Facolta’ di Ingegneria dell’Universita’ di Trieste avvenuta di fatto nel 1945 con il suo insediamento presso la cosiddetta “Villa Irene” (in realta’ “Villa Ifrene Strudhoff” in quanto costruita nel 1840 da Giorgio Samuele Strudhoff e intitolata alla moglie Irene ). Lo stesso quadro ritrae mio padre Mario Tessarotto (Borbiago di Mira 25/8/1902, Trieste 20/11/1978) nel 1947 davanti a Villa Irene Strudhoff. Dal 21 settembre 1945 (data di consegna da parte del Governo Militare Alleato cui mi padre si era rivolto, tramite un colonnello statunitense addetto alle public relations, per ottenerne la requisizione per conto del Governo Italiano) la stessa villa era divenuta sede della Facolta’ di Ingegneria dell’Universita’ di Trieste (4). Mio padre, professore ordinario di Ingegneria Meccanica dal 1940 presso l’universita’ di Cagliari era stato trasferito all’universita’ di Trieste con decreto del Ministero della P:I. del 28 aprile 1945 (vedasi ulteriori dettagli nella nota allegata: 4- Appendice: Notizie su mio padre prof. Mario Tessarotto).
Quindi seguono alcuni quadri dedicati a mia nonna paterna Annina De Clauser (Romallo 1862, Roma 1955) ) e mio nonno Girolamo Tessarotto (Venezia 1853, Milano 1921). La prima mostra Annina ritratta a Romallo nel 1885 (N.4) e poi (N.5) a Venezia assieme al marito Girolamo Tessarotto mentre passeggiano davanti allo squero di S. Trovaso verso il 1892. Quindi vi e’ il ritratto (N.6) della famiglia al completo nel 1919 con i figli Maria Rosa (Treviso 1895, Roma 1998), Mario, Nino (Treviso 1894, La Spezia 1931), Pia (Borbiago di Mira 1897, Merano 1932).
Segue il ritratto dei miei genitori Rosalia Frigato Tessarotto (Crespino 17/9/1917, Roma 1976) e Mario Tessarotto il giorno del loro matrimonio il 10 ottobre 1940 a Milano (N.7).
Quindi il ritratto collettivo della famiglia (N.8) dei miei nonni materni Frigato, le zie Rita e Rina e le cuginette Giuliana e Mirella. Il ritratto e’ ispirato ad una foto originale del 29 giugno 1949 scattata a Milano. In dettaglio: In piedi da sinistra Giuliana Zamboni De Stefani (Milano 1935- Milano 2012), Rita Frigato Zamboni (Crespino 1904, Milano 1996), Rina Frigato Calzavarini (Crespino 1909, Venezia 1998), Rosaia Frigato Tessarotto (Crespino 1917, Roma 1976). Nella corona di mirto: Mario Tessarotto (Borbiago di Mira 1902, Trieste 1978). Seduti da sinistra: Linda Andreotti Frigato (Crespino 1878, Milano 1956), Giulio Frigato (Pontecchio 1880, Milano 1957). In primo piano da sinistra: Marina Tessarotto (Varallo Sesia 1943), Mirella Calzavarini (Roma 1941), Massimo Tessarotto (1946) e Annafosca Tessarotto (Roma 1941).
Segue un ritratto collettivo (5) della famiglia Radoslovich-Radossi dei nonni materni di mia moglie Flavia (N.9). Si tratta di una festa (presumibilmente il compleanno della figlia Mafalda in data 28 agosto 1925) presso il faro di Punta Unietta, Isola di Unie. In cima al faro saluta Giovanni Radoslovich-Radossi (Unie, 23 agosto 1881-Trieste, 28 giugno 1972). In basso l’uomo alto con vestito scuro e’ Matteo Radoslovich (Unie 1847, Unie 1937) e davanti sua moglie Domenica (Mika) Rerecich Radoslovich (Unie 1850, Unie 1943). Alla sua destra in verde Margherita Rerecich Radoslovich-Radossi (Unie, 8 settembre 1888, Trieste, 18 gennaio 1973), moglie di Giovanni. I loro figli, tutti presenti nella foto sono: 1) Romana Radoslovich-Radossi in Perissa (Unie 27/6/1910, Trieste, 6/6/1984) 2) Matteo Radoslovich (Grado, 10/3/1913, Pola 22/4/1982) 3) Nicoletta Radoslovich-Radossi (Unie 11/7/1914, Trieste, 5/8/1990) 4) Antonia Radoslovich-Radossi in Chelleri (7/8/1917, 10/5/1994) 5) Giovanni Radoslovich-Radossi (Sansego, 3/4/1919, North Bergen 5/3/21998) 6) Mafalda Radoslovich (unie 28/7/1923, Trieste 20/10/2013).
Seguono alcuni ritratti di Flavia Benvenuti-Radoslovich Tessarotto (S.Benedetto del Tronto 11/9/1948, Trieste 5/4/2018). Vedansi i quadri N.10 e 11.
Quindi un ritratto collettivo (N.12) che ritrae la famiglia Tessarotto a Nieuwegein in Olanda nel 1980. Da sinistra Massimo Tessarotto (Milano 1946), Flavia Benvenuti-Radoslovich Tessarotto, Giorgio Tessarotto (Trieste 1978), Marco Tessarotto (Trieste 1972).
I quadri seguenti (N.13 e 14) sono di fantasia e ritraggono Flavia a Venice Beach, California (precisamente la prima a sinistra nel N.13).
Il quadro N.15 ritrae Flavia davanti alla casa di Hans e Gretel (presso l’Avonturen ParK di Hellendorn) in Olanda, nel maggio 1981.
I quadri N.16, 17, 18 e 19 ritraggono Flavia in Olanda nel 1981 con Giorgio (N.16), Giorgio e Marco (N.17) e da sola (N.18) e con Massimo (N.19) davanti all’istituto di ricerca del FOM-Instituut voor Plasmaphysica, Rjinhuizen Kasteel di Jutphaas dove lo scrivente ha lavorato due anni (1980-81).
Infine i quadri N.20 e N.21 contengono rispettivamente i ritratti di Flavia a Disneyland (1987) e nella Monument Valley (al tramonto, luglio 1993).
QUADRO N.1 – Presentazione del canocchiale da parte di Galileo Galilei al Doge di Venezia, 21 agosto 1609. (Opera 2023, dipinto a olio) (Larghezza con la cornice 110 cm)

QUADRO N.2 – Panorama storico di Trieste nel 1874 (Opera 2023,dipinto a olio) (Larghezza 90)

QUADRO N.3 Mio padre, prof. Mario Tessarotto, davanti a Villa Irene nel 1947 (Opera 2023, dipinto a olio) (Larghezza con la cornice 63)

QUADRO N.4 – Mia nonna paterna, Annina De Clauser, nel 1885 sullo sfondo di Romallo, val di Non (Opera 2023, dipinto a olio) (Val di Non) (Larghezza con la cornice 52)

QUADRO N.5 – Lo squero di San Trovaso a Venezia nel 1892 (Opera 2023,dipinto a olio) (Larghezza con la cornice 78)

QUADRO N.6 – La famiglia Tessarotto, i nonni Tessarotto, mio padre e gli zii nel 1919 (Opera 2023, dipinto a olio) (Larghezza con la cornice 72)

QUADRO N.7 – I miei genitori Rosalia e Mario il giorno delle nozze s Milano il 10 ottobre 1940. (Opera 2022, dipinto a olio) (Larghezza con la cornice 61)

QUADRO N.8 – Festa di famiglia con i nonni materni Frigato, a Milano il 29 giugno 1949. (Opera 2022, dipinto a olio) (Larghezza con la cornice 78)


QUADRO N.10 – La mia Flavia nel 1977 (Opera 2012,dipinto a olio) (Larghezza con la cornice 47)

QUADRO N.11 – La mia Flavia come Venere del Botticelli (Opera 2022) (Larghezza con la cornice 60)

QUADRO N.12 – Gesu’ Cristo bussa alla nostra porta (Opera 2022) (Larghezza con la cornice 95)

QUADRO N.13 – Flavia che pattina a Venice Beach nel giugno 1979 (Opera 2023) (Larghezza 80)

QUADRO N.14 – Flavia a Venice Beach nel giugno 1979 (Opera 2023) (Larghezza con la cornice 73)

QUADRO N.15 – Flavia nel parco di divertimenti di Hellendorn, Olanda 1981. (Opera 2022) (Larghezza con la cornice 80)

QUADRO N.16 -Flavia e Giorgio in Olanda, 1981 (Opera 2023) (Larghezza con la cornice 85)

QUADRO N.17 – Flavia, Marco e Giorgio in Hellendorn in Olanda, 1981. (Opera 2023) (Larghezza con la cornice 85)

QUADRO N. 18 – Flavia davanti al Rjinhuizen Kasteel di Jutphaas in Olanda nel 1981 (Opera 2023) (Larghezza 60)

QUADRO N.19 – Flavia ed io davanti al Rjinhuizen Kasteel di Jutphaas in Olanda nel 1981. (Opera 2023) (Larghezza 60)

QUADRO N.20 – Flavia e il saluto a sorpresa a Disneyland, 1987 (Opera 2023) (Larghezza con la cornice 80)

QUADRO N.21 Flavia alla Monument Valley. (Opera 2023) (Larghezza con la cornice 85)

2 – SOGGETTI RELIGIOSI
Per quanto riguarda i soggetti religiosi, questi includono i quadri N.22, 23, 24 e 25. Il primo contiene un rifacimento, con correzioni, del quadro originale del Salvator Mundi (scuola di Leonardo da Vinci). Le modifiche riguardano: 1) il colore degli occhi (azzurro come risulta dal cosiddetto “velo della Veronica”, reliquia conservata presso la basilica del Santuario del Volto Santo di Manoppello e Pescara) 2) il riflesso sulla sfera cristallo. Il secondo e’ ispirato al quadro dell’annunciazione di Leonardo da Vinci e alla scultura intitolata “Coro Angelico” di Della Robbia, il terzo e’ una riproduzione dell’ultima cena di Salvador D’Ali. Infine il quarto rappresenta un crocifisso in campagna.
QUADRO N.22 – Salvator Mundi con correzioni (Opera 2022) (Larghezza con la cornice 58)

QUADRO N.23 – Annunciazione con coro angelico (Opera 2023) (Larghezza 85)

QUADRO N.24 – Ultima cena sul lago Powell (Opera 2022) (Larghezza con la cornice 90)

QUADRO N.25 – Crocefisso (opera 2013) (Opera 2013) (Larghezza con la cornice 50)

3 – TITOLI DELLE SCULTURE/BASSORILIEVI
Le sculture/bassorilievi includono:
L’immagine dell’apparizione della Madonna di Strugnano si riferisce all’apparizione della Madonna a due custodi di un vigna di Strugnano di proprieta’ del vescovo di Trieste durante la notte del 14 agosto 1512 (Opera N.26).
L’immagine dell’apparizione della Madonna di Guadalupe si riferisce ad una delle apparizioni, verificatesi tra i giorni 9 e 12 dicembre 1531, della Madonna a La Villa de Guadalupe (vicino a Citta’ del Messico) a Juan Diego (nato Cuauhtlatoatzin, 1474 circa – 1548), un azteco convertito al Cristianesimo (Opera N.27).
Epifania di Gesu’ e visita dei Re Magi (Opera N.28)
Pentecoste (Opera N.29)
Madonna del Carmelo (Opera N.30)
Ultima Cena (Opera N.31)
OPERA N.26 – Apparizione della Madonna di Strugnano (opera 2009, bassorilievo su legno di tiglio) (dimensioni 28×36)

OPERA N.27 – Apparizione Madonna di Guadalupe (Opera 2005, bassorilievo su legno di pino) (dimensioni 23×32,5)

OPERA N.28 – Epifania (opera 2005,bassorilievo su legno di tiglio) (dimensioni 42×53)

OPERA N.29 – Pentecoste (Opera 2002,bassorilievo su legno di tiglio) (dimensioni 47×55)

OPERA N.30 – Madonna del Carmelo (Opera 2021,bassorilievo su legno di tiglio) (dimensioni 37×43)

OPERA N.31 – Ultima cena (Opera 2010,bassorilievo su legno di tiglio) (dimensioni 44×51)

4 – modalita’ di presentazione sculture/bassorilievi
Il bassorilievi/sculture saranno disposti un uno sgabello tecnico come mostrato in figura.

4 – Appendice (notizie in relazione ai quadri N.2-3): Sull’arrivo del prof. Mario Tessarotto a Trieste nel maggio 1945 e sulla fondazione della Facolta’ di Ingegneria dell’Universita’di Trieste
Da testimonianze personali e documenti ufficiali risultano interessanti notizie (1) sull’arrivo a Trieste di mio padre, prof. Mario Tessarotto (1902-1978) (2) e, particolarmente notizie dirette (cioe’ raccontatemi da mio madre) sulla fondazione della Facolta’ di Ingegneria dell’Universita’ di Trieste (UTS).
Risulta infatti che mio padre nel 1945 abbia dato vita – su mandato del Ministero della Pubblica Istruzione (MPI) – alla realizzazione della Facoltà di Ingegneria dell’Universita’ di Trieste (UTS) di cui e’ stato preside (ott. 1945-Nov 1946). Ecco una cronologia di quanto da lui compiuto (4).
1) Fu trasferito dall’Universita’ di Cagliari all’UTS con lettera raccomandata pervenutagli da parte del MPI dd 28/04/1945.
Dal suo racconto emerge quanto segue:
2) di essere giunto a Trieste il successivo 3 maggio 1945, grazie all’ospitalita’ fornitagli dalle truppe Neozelandesi motorizzate (a bordo di un autobotte di rifornimento carburante!). Le avanguardie delle medesime truppe erano arrivate a Trieste sin dal giorno precedente (pomeriggio 2 maggio 1945) per fronteggiare le truppe Jugoslave della “IX Corpus”..
2) di aver partecipato, durante la prima settimana di occupazione militare Jugoslava, alle manifestazioni pro-Italia svoltesi a Trieste. Cio’ in sprezzo del pericolo e della risposta armata da parte delle truppe titine, con grave spargimento di sangue da parte della popolazione che manifestava per il mantenimento dello status quo di Trieste italiana.
3) di essere rimasto a Trieste durante il periodo occupazione Jugoslava almeno fino al 13 giugno 1945 (data del termine della stessa occupazione), al fine di iniziare ad organizzare la costituzione della Facolta’di Ingegneria che, pur essendo stata formalmente istituita dal MPI nel 1943 con la nomina di un professore, risultava in realta’ priva di sede ed di fatto esistente soltanto sulla carta.
4) successivamente all’instaurazione del Governo Militare Alleato (GMA) a Trieste (fine giugno 1945) afferma di aver preso contatto con il colonnello USA addetto alle Public Relations del GMA (3) per poter ottenere una sede per l’avvio delle attivita’ didattiche della Facolta’ di Ingegneria.
Riferisce inoltre di aver provveduto personalmente:
5) a contattare e invitare numerosi colleghi delle universita’ di Roma e Cagliari (tra cui i proff. De Finetti e Sobrero) a trasferirsi in via transitoria presso l’Universita’ di Trieste al fine di attivare dal 1 novembre 1945 i corsi del biennio propedeutico di Ingegneria;
6) (vista l’indisponibilita’ di una sede adeguata anche a seguito dell’occupazione militare alleata) a reperire una sede per la stessa Facolta’, da lui stesso individuata nella “Villa Irene” (ex-Strudhoff), sita in viale Romolo Gessi 24-26, Trieste;
7) a far requisire, a questo scopo, la stessa villa da parte del Governo Militare Alleato con apposito decreto.
8) a prenderne personalmente possesso a nome dell’UTS in data 21/09/1945 (evento indicato come “miracoloso” da parte del Rettore Cammarata di UTS nel suo discorso di inaugurazione dell’A.A. 1946-47)
9) ad assumere la carica di Preside della Falcolta’ di Ingegneria di UTS nel periodo costitutivo e di prima attuazione della stessa Falcolta’ (ottobre 1945-novembre 1946).
10) ad impegnarsi nella sua qualita’ di Preside per:
a) la rapida ristrutturazione della stessa Villa Irene, attuata entro il mese di ottobre 1945
b) l’attivazione, poi successivamente attuata a partire dal successivo A.A. (1946-47), della Facolta’ di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.
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(*) L’edificio di “Villa Irene” appresentato (demolito nel 1962) e’ con lievi modifiche quello che risulta dal progetto originale presso l’Archivio del Comune di Trieste depositato nel 1840 da parte del proprietario Giorgio Samuele Strudhoff. Da notare che il nome Irene e’ da identificarsi con quello di Irene Strudhoff moglie di Giorgio Samuele Strudhoff. Quest’ultimo e’ il capostipite della omonima famiglia triestina e il fondatore nel 1839 delle Officine meccaniche di sant’Andrea (poi divenuta Fabbrica Macchine di Sant’Andrea) a Trieste.
(1) note di Massimo Tessarotto, 26/09/2023.
(2) gia’ professore dal 1940 di Ingegneria Meccanica presso l’Universita’ di Cagliari.
(3) potrebbe aver assistito l’operazione anche Mr. Koonz, diplomatico statunitense di carriera, allora addetto alle Public Relations per conto del GMA.
(4) Rif. https://www.revelationvirgo.org/2023/09/26/mario-tessarotto-a-trieste/